di Federico D’Andrea

Roma, sabato 7 giugno 2008 – Con il controllo della velocità media dei veicoli, dopo un anno, -50% di morti, -26% di feriti, per un totale di -19% di incidenti.

Vi è mai successo, durante i vostri tragitti in auto, di imbattervi in un cartello riportante la scritta "controllo elettronico della velocità con sistema Tutor"? Se frequentate le autostrade probabilmente sì. Bene, sappiate che questo nuovo sistema di monitoraggio della velocità sta davvero facendo miracoli. Basti guardare i numeri ottenuti dopo un anno di attivazione su 460 km di tratti autostradali nei quali il Tutor è stato collocato: -50% di morti, -26% di feriti, per un totale di -19% di incidenti.

Anche la velocità ha subito un importante diminuzione, quella media è scesa del 15% e le punte di quella massima del 25%. Analoghi risultati si sono registrati anche nei primi quattro mesi di attivazione sui tratti Roma-Napoli e Milano-Brescia.

Come nasce.
L’omologazione di questi nuovi apparecchi arriva nel dicembre 2004, ma è stato necessario attendere un anno per vederli attivi sui primi tratti autostradali. Il Tutor Sicve (Sistema Informativo per il Controllo della Velocità) è stato progettato da Autostrade per l’Italia e affidato in gestione alla Polizia Stradale per diminuire gli incidenti sui tratti dove il tasso di mortalità è superiore alla media. Un concreto tentativo di rispettare gli obbiettivi fissati pochi anni fa dall’Unione Europea in materia di sicurezza stradale, ovvero quello di dimezzare entro il 2010 il numero dei morti su tutte le strade.

Funzionamento
E’ bene ricordare che la particolarità di questi apparecchi è quella di calcolare automaticamente la velocità media di un veicolo in tratti compresi tra 5 e 30 km. Dei cartelloni di avviso indicano all’automobilista che si sta entrando in un tratto di strada sotto controllo Tutor, dei sensori inseriti nell’asfalto si attivano come fotocellule e rilevano la classe del veicolo in transito, così facendo inviano i dati alla telecamera che fotografa la targa del veicolo e la data del passaggio, quando questo passerà nuovamente sopra un sensore, il tempo trascorso verrà bloccato, il veicolo rifotografato e i dati saranno pronti per il calcolo automatico della velocità media. Se i limiti non saranno stati rispettati i dati verranno inviati alla Polizia Stradale altrimenti, a garanzia della privacy, saranno subito eliminati.

Dove sono installati
Attualmente il sistema Tutor Sicve copre circa 1.259 km, ovvero quasi il 22% dell’intera rete autostradale. Proprio per i risultati positivi ottenuti, Autostrade per l’Italia è intenzionata ad aumentare il numero dei dispositivi, raggiungendo entro quest’anno 2.153 km, il 38% circa di copertura totale. Il nuovo sistema di monitoraggio non riguarda però soltanto le autostrade. Infatti, si sta rapidamente diffondendo anche sulle strade extraurbane, come ad esempio sulla Via del Mare che collega Roma con Ostia, e che fa della Capitale uno dei punti più interessati dai controlli Sicve attivi già sull’A1 nel tratto tra Ponzano Romano e Caserta nord in direzione Napoli, e tra Caserta nord e l’All. Racc. Rm-Na A1 in direzione Roma; oltre che sull’A24 e A25 per Teramo e Pescara.
 
Ed in futuro…
Molto presto i Sicve saranno affiancati dai dispositivi MINOSSE (Monitoraggio infrazioni osservazioni sorpasso sagoma emergenza), che avranno il compito di controllare la velocità media e l’ingiustificato passaggio dei veicoli sulle corsie d’emergenza, talvolta utilizzate dagli automobilisti "furbetti" per evitare i controlli. Gli ottimi risultati ottenuti dai Tutor fanno auspicare il loro utilizzo non solo sull’intera rete autostradale, ma anche a tutte le altre strade più a rischio di incidenti causati dalla velocità, come fortemente richiesto da Carlo Rienzi, presidente del Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) intervenuto al recente convegno organizzato da Autostrade per l’Italia "Più sicurezza più vita". La risposta è arrivata proprio dall’amministratore delegato della società Giovanni Castellucci, che ha ribadito la disponibilità di ASPI, che detiene il brevetto sui Tutor, a concedere l’utilizzo di questi ovunque fosse necessario, senza speculare sulla sicurezza degli automobilisti.

fdandrea@lacittametropolitana.it

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