Lanuvio, lunedì 2 settembre 2013 – Torna anche quest’anno, per la sua sesta edizione, il Festival internazionale Castelli in Africa con il suo carico di allegria, buona musica, ma anche di impegno sociale e civico. Nella suggestiva location di Villa Sforza Cesarini a Lanuvio (Roma) dal 6 all’8 settembre 2013 una tre giorni di eventi, dibattiti, concerti e buona cucina all’insegna dello spirito di integrazione tra l’Africa e il Mediterraneo, dove la musica è il principale volano di sonorità e cultura comuni. Si inizia venerdì 6 con l’apertura ufficiale del Festival e i concerti in sonorità reggae degli Ibrahim Drabo e i Dankan e i Train To Roots. Da sabato 7 settembre spazio all’arte e ai dibattiti: nel pomeriggio verrà inaugurata la mostra pittorica “I Colori della Natura” degli allievi di Patrizia Gentili, a cura dell’associazione “L’Arte nelle Mani”. E ancora laboratori per i più piccoli, seminari di percussioni tradizionali africane e uno sguardo alle tematiche ambientali con i due dibattiti e proiezioni di documentari sullo stato della qualità dell’acqua nei Castelli Romani e il nuovo sfruttamento delle energie a biogas a cura a cura dell’Osservatorio sulla Qualità dell’Acqua Pubblica di Lanuvio, del Comitato Acqua Pubblica di Velletri e del Comitato No Inc di Albano. Dopo le lezioni di capoeira spazio alla musica con i Rawuelgue e Sossio Banda.

Nella giornata di chiusura del festival, prevista per domenica 8 settembre con uno sguardo sull’attualità e sulle culture dell’accoglienza dell’Africa e del Mediterraneo, non si poteva non parlare dello status giuridico delle seconde generazioni di immigrati. “Più che un’urgenza: la questione delle seconde generazioni di immigrati nati in Italia ed il diritto di cittadinanza”, questo il titolo del dibattito con il Dott. Mario Contini Junior dell’associazione Culturale “Pontum” e l’Onorevole Khalid Chaouki.  L’ultima serata del Festival è tutta incentrata sul tema dell’integrazione e quindi la chiusura musicale è affidata ai Karama Konkoba e alla Piccola Orchestra di Tor Pignattara, che sulla scia dell’orchestra di Piazza Vittorio mette insieme i giovani immigrati nati e cresciuti in Italia. Castelli in Africa è organizzato come ogni anno dalla Comunità Giovanile Zampanò con il patrocinio del Comune di Lanuvio: “Da sempre Zampanò porta avanti una politica di collaborazione ed apertura verso altre associazioni ed organizzazioni dei Castelli Romani – dichiara la presidente Emanuela Mannoni – e non, ma mai come quest’anno la risposta e la propositività dall’esterno per il festival sono state così grandi”.

“Castelli in Africa è uno spazio aperto, un’opportunità ed un luogo da sfruttare per il cambiamento. L’interculturalità, la lotta all’intolleranza e al razzismo, una seria pratica dell’integrazione e del rispetto (per l’uomo, per l’ambiente), passano prima di tutto attraverso l’apertura nei confronti di chi ci è più vicino. Con tutti i mezzi a disposizione di Zampanò e grazie a questa rete collaborativa, Castelli in Africa 2013 sarà più che mai una sfida alla cultura della diffidenza e del sospetto”. Come ogni anno sarà allestita un’area camping e un’area  fieristica dove, come ogni anno, esporranno banchi di artigianato e associazioni di volontariato con progetti di solidarietà internazionale. La cucina locale sarà ancora una volta gestita dalla Onlus “Chiara per i Bambini del Mondo” ed il ricavato andrà devoluto al loro progetto di costruzione di una scuola in Congo. La sera sarà aperta anche la cucina africana, con specialità dall’Eritrea.