Genova, lunedì 21 ottobre 2012 – “Con quella faccia un po’ così, l’espressione un po’ così, che abbiamo noi quando andiamo a Genova”. Una faccia spaventata, timorosa, dato che era da 5 anni che la Roma non vinceva a Marassi. Non questa volta, anzi. Vendetta, tremenda vendetta. Eh si, perché di questo si tratta.  Nel 2011 infatti, con una rimonta simile,ma ben peggiore di questa, il Genoa condannò l’allora allenatore della Roma Claudio Ranieri a dare le dimissioni e gettò la squadra capitolina in una crisi profonda. Ieri sera no. Anche se l’inizio della gara faceva pensare altro, riportando alla memoria dei tifosi giallorossi le immagini  impietose dell’arrendevole prova di Torino.

Genoa-Roma 2-4
Genoa-Roma 2-4

La piega era la stessa: nei primi 15 minuti di gioco infatti, secco uno-due dei liguri, prima con una destro chirurgico di Kucka che si spegne sotto l’incrocio, poi con un tiro nell’area piccola di Jankovic, dopo una dormita generale della difesa romana. A differenza della partita contro la Juve però, qui c’è stata una reazione, e che reazione: nel giro di 20 minuti, Totti (217 gol in serie A, 3° da solo  nella classifica dei cannonieri di tutti i tempi del campionato italiano) ed Osvaldo rimettono la squadra in gioco, riportando il risutato in parità sul 2-2. Nella ripresa nella ripresa, la squadra di Zeman è torna in campo con un’altra grinta, un’altro spirito, quello da grande squadra. Trafigge ancora i rossoblu con un perfetto stacco di testa di Osvaldo su angolo di Florenzi e passa in vantaggio. Mai risultato fu più giusto. Sul finire di gara, con la partita ormai in mano, Lamela mette a segno il 4° gol con un sinisitro a giro sulla destra dell’estremo difensore genoano Frey, che non può far nulla se non raccogliere la palla in fondo alla rete.

Ora la piazza si gode la vittoria, seconda di fila dopo quella contro l’Atalanta prima della sosta, ma si interroga sul gioco della squadra: autogestione dei senatori o impronta zemaniana? Poco importa però adesso, quello che importa sono i 3 punti, il gioco finalmente (ri)trovato, la voglia di voler spaccare il mondo e far ricredere i molti scettici nei loro confronti e nei confronti della stessa Roma. La tifoseria ora si aspetta delle conferme domenica prossima in casa con l’Udinese, per poter scalare ancora la classifica e poter aspirare ad un posto nell’Europa che conta. Questa è la strada da perseguire.Il comandante Zeman ha tracciato la via: è ora di seguirla.

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