Roma 26 febbraio 2013- Debutta mercoledì 27 febbraio al Teatro Valle Occupato di Roma lo spettacolo “ Don Giovanni, a cenar teco”, per la regia di Antonio Latella, in scena tutta la settimana fino alla pomeridiana di domenica 3 marzo. La compagnia di Antonio Latella porta in scena il mito del seduttore più noto ed interpretato di tutti i tempi. In un viaggio che prende origine dal lontano XVIII° secolo, per poi approdare ai giorni nostri, la storia si svolge ritmata da un singolare sfondo musicale che spazia dalle sinfonie di Mozart all’eccentricità pop di Raffaella Carrà.

Lo spettacolo è un misto tra modernità e memoria. Un copione originale scritto a quattro mani dal regista Antonio Latella e da Linda Dialisi che ha preso vita nel tempo grazie al supporto e alla consultazione di importanti testi letterari tra cui, Il convitato di pietra di Molière e il Don Giovanni o l’amore per la geometria di Max Frisch. Emerge il viaggio psicologico di un Don Giovanni diverso da quello che si è soliti conoscere. Lo spettacolo porta in scena il suo percorso di vita, dall’infanzia alla vecchiaia evidenziando un uomo che «più che amare una donna ama il calcolo per conquistarla. Più che in cerca d’amore sembra ansioso di trovare un senso alla vita». Per spiegarlo con le parole del regista: “Don Giovanni, è un vampiro della vita: dove vede amore si butta per nutrirsi e vivere, non credo per amare, ma per innamorarsi di quello slancio di amore ancora incontaminato e possederlo, per poi gettarlo via una volta posseduto. Solo linfa, solo ossigeno, solo carne fresca da togliere ai denti di altri… Come fa Don Giovanni ad amare Dio se tutti amano Dio?”- prosegue Antonio Latella-“È come se egli stesso volesse essere quel corpo da venerare, e solo così ottenere la vittoria sulla preda inerme; e fino a quando non avrà vinto non troverà pace. Ma anche se si dispererà, sarà nell’illusione di soffrire pene d’amore. È un teorema spietato sull’inganno e sulla matematica dell’amore e non sul sentimento dell’amore.”

Un punto di vista originale e al contempo molto moderno e attuale. Un modo di vivere il sentimento dell’amore e della conquista molto più diffuso di quanto si pensi. Un’occasione per riflettere sulla deviazione che stanno prendendo i sentimenti e i rapporti tra conquista e conquistato. Teatro Valle Occupato, Via del Teatro Valle, 21, 00186 Roma