Prato, 26 marzo 2014 – “E’ fin troppo facile raccontare la mia camicia bianca. E’ fin troppo facile dichiarare un amore che si snoda come un filo rosso lungo tutto il mio percorso creativo. Un segno – forse “il” segno – del mio stile, che dichiara una costante ricerca di novità ed un non meno costante amore per la tradizione.” Così Gianfranco Ferrè introduce il tema della mostra a lui dedicata dal museo di Prato “La camicia bianca secondo me. Gianfranco Ferrè“, aperta al publico ancora fino al 15 giugno 2014.

175659249-5736f68f-658a-459c-b8c8-14998ade340aConcepita con l’intento di mettere in luce la poetica sartoriale e creativa dello stilista di Legnano, la mostra conduce il visitatore alla scoperta della camicia bianca. Un vero e proprio paradigma dello stile Ferré che testimonia come questo tipo d’indumento sia come il “segno del mio stile, un lessico contemporaneo dell’eleganza”. Il percorso espositivo gioca con la suggestione e la valorizzazione di elementi diversi. Intorno ai capi indossati sui manichini si trovano disegni, dettagli tecnici, bozzetti, fotografie, immagini pubblicitarie, redazionali, video e affascinanti istallazioni. L’incipit della mostra è affidato ad un sistema sospeso di teli su cui scorrono macro immagini dei disegni autografi di Ferré. Lampi perfetti delineano la sua visione creativa rappresentandone la chiave per accedere all’universo dei suoi progetti.

Esposte rispettando la cronologia della loro nascita le camicie si presentano più come sculture che come “oggetti” di moda. La luce si riflette sugli abiti in modo da consentire al bianco di accendersi in diverse tonalità e alle ombre di creare un suggestivo effetto plastico. Canoni di costruzioni ed elementi strutturali innovativi grazie al fascino inedito delle macroistallazioni fotografiche, note anche come le simulazioni x-ray. La resa aerea di questo linguaggio è presentata per la prima volta come chiave di interpretazione dei contenuti di una mostra di moda. Una tecnica sviluppata grazie alla collaborazione con l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze e realizzata dal fotografo fiorentino Leonardo Salvini, un unicum per una mostra dedicata al mondo dello stile e dell’alta moda.

Al centro della grande sala il cuore della mostra. Ben ventisette camicie bianche che si ergono come testimoni silenti di una genialità creativa che accompagna Gianfranco Ferrè da oltre vent’anni. Taffetas, crêpe de chine, organza, raso, tulle, stoffe di seta o di cotone, merletti e ricami meccanici, impunture eseguite a mano, macro e micro elementi si susseguono in un crescendo di maestria ed equilibrio. Un sistema di macro proiezioni chiude la mostra presentando un affascinante montaggio di sequenze delle sfilate più importanti dal 1978 al 2007. Le camicie come movimento elegante delle modelle che restituiscono la sensibilità, il gusto e la raffinatezza proprie dell’universo poetico di Gianfranco Ferré. Organizzata dalla Fondazione Museo del Tessuto di Prato, dalla Fondazione Gianfranco Ferré e curata da Daniela Degl’Innocenti l’esposizione un’occasione per ammirare dal vivo le creazioni di uno dei massimi stilisti italiani purtroppo scomparso sette anni fa. Da non perdere il vivace calendario ricco di appuntamenti e importanti offerte didattiche legate al mondo della moda.

Informazioni:
Museo del Tessuto, via Puccetti 3 Prato
Orari:martedì – giovedì: 10 – 15
venerdì e sabato: 10 – 19; domenica: 15 – 19
Giorno di chiusura: lunedì
Prezzo del biglietto:
Intero: 8 euro
Ridotto: 6 euro

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