Roma, mercoledì 4 novembre 2015 – Se non si mettono di traverso gli “Dei del Calcio” è quasi fatta per la Juventus in Champions. Con il pareggio di ieri contro il Borussia Munchenglandbach i bianconeri salgono a quota 8 punti nel girone preliminare e vengono scavalcati dal Manchester City (vincente a Siviglia), ma si avvicina al primo minimo risultato della stagione (o meglio di mezza stagione). Se pareggia in casa contro il City e il Borussia pareggia o vince con il Siviglia, il passaggio del turno sarà automatico. Per come si era messa ieri la gara, soprattutto nel secondo tempo, con la scriteriata entrata di Hernanes a gamba tesa e la giusta susseguente espulsione del trequartista brasiliano, è un punto strappato con la voglia di chi aveva investito tutto sulla Champions. Un segnale insomma positivo della ripresa della squadra e della grinta che aveva caratterizzato la Signora negli anni precedenti. La Juventus e il suo tecnico, Massimiliano Allegri – che ieri non ha sbagliato nulla – hanno resistito in 10 agli assalti dei padroni di casa (oggi quarti in classifica) e hanno portato a casa un punto prezioso per il passaggio del turno di Champions. Non sempre si può vincere e bisogna saper soffrire, stringere i denti, serrare i ranghi, sacrificarsi. Ieri i bianconeri l’hanno fatto e si può dire che la squadra è cresciuta, anche se in campo c’erano molti giovani.

Allegri infatti aveva preferito il 4-3-1-2, presentando sulle fasce Evra e Lichtsteiner (al rientro dopo lo stop per problemi cardiaci) e al centro Bonucci e Chiellini. A centrocampo Pogba-Marchisio-Sturaro, sulla trequarti Hernanes e come punte Morata-Dybala. In panchina aveva confinato Mandzukic e Alex Sandro. La gara, dopo un avvio fulmineo per la Juventus, che si è proposta in avanti sorprendendo gli avversari, si è subito incanalata in una pressante supremazia del Borussia, i cui undici in campo si sono dannati l’anima, rincorrendo ogni pallone, facendo un continuo movimento con gli uomini senza palla, per mettere con le spalle al muro gli ospiti. I primi venticinque minuti, se si escludono i primi 2’, sono stati tutti di marca tedesca e al 18’ Johnson ha realizzato il gol del momentaneo vantaggio su un errore di Chiellini ben sfruttato dal Borussia. Lentamente però la squadra di casa si è spenta, facendo venire fuori la classe e le capacità dei giocatori bianconeri. La corsa si è un po’ inceppata. I meccanismi di chiusura si sono rallentati. Il pressing è diventato meno estenuante. Era chiaro che i giocatori di Schubert non potessero reggere a lungo i ritmi forsennati che hanno messo in difficoltà la Signora. Dal 27 in avanti la Juventus è venuta fuori con orgoglio, ha continuato a subire qualche tiro da lontano, ma ha rischiato poco. Ben coperta dietro, ha preso metri e campo ai tedeschi e al 44’ con Lichtsteiner ha trovato uno splendido gol su pennellata di Pogba, che ha fatto come faceva Pirlo: ha visto il movimento del cursore esterno e l’ha servito. Gran tiro al volo dello svizzero e pareggio agguantato.

Il secondo tempo si è aperto con la supremazia della Juventus su di un Borussia impaurito psicologicamente e stanco fisicamente. I primi otto minuti sono stati solo di marca bianconera e i padroni di casa sembravano davvero alle corde. E qui è arrivato l’errore di Hernanes, che si è fatto espellere per un intervento evitabile al limite dell’area tedesca, quindi lontano dalla porta di Buffon. Azione assurda che ha messo in difficoltà i compagni e trasformato una supremazia in sofferenza, cancellando d’un tratto quanto fatto fino a quel momento. La Juventus si è sistemata dietro e stretto i ranghi e anche i denti, mentre il Glandbach ha ritrovato quella lucidità mentale che aveva perso con il gol bianconero. Non è stato lo stesso Borussia della prima parte della gara, ma con un uomo in più è pur sempre apparso temibile. I movimenti ci sono stati e la partita è diventata un assedio che la Juventus ha affrontato con umiltà, spazzando lontano i palloni e proteggemdo l’area piccola con tutti gli effettivi in campo. Buffon ha compiuto un paio di ottime parate, ma la squadra di Allegri non ha sofferto più di tanto. Alla fine i numeri della gara sono impietosi. 66’ minuti di possesso palla contro i 34’ della Juve. 21 tiri a 17. In porta 7 a 3. Però alla fine i bianconeri si sono portati a casa un punto importante. Ritrovando anche un esterno di fascia determinante come Lichtsteiner, che può arricchire la difesa o dare una soluzione in più a centrocampo. Adesso ci sarà la trasferta contro l’Empoli. I toscani sono ostici e difficili, ma possono essere superati dalla Signora che con una vittoria aggiusterebbe ancora la propria classifica, scalando magari qualche posizione e avvicinandosi alla vetta.