Roma, venerdì 1 giugno 2018 – La Coldiretti ne ha dato un assaggio al Forum internazionale dell’agricoltura di Cernobbio, con ricette che fondono la tradizione della cucina italiana con insoliti ingredienti, dalla pasta all’uovo condita con i grilli ai vermi giganti della Thailandia. Questa novità incontra ben il 54% di pareri contrati degli italiani che li considerano estranei alla cultura alimentare nazionale, secondo una indagine Coldiretti/Ixè. Pochissimi sono favorevoli a mangiare insetti interi, secondo una ricerca dell’università di Scienze gastronomiche di Pollenzo (Cuneo). Maggiore è la disponibilità al consumo di prodotti che contengono insetti nel preparato (come farina di grilli o pasta a base di larve).

Nel menù troviamo dalla pasta all’uovo artigianale ai millepiedi cinesi ai vermi giganti della farina dalla Thailandia che hanno un gusto simile alle patatine; per poi proseguire con il baco da seta all’americana fino agli “aperinsetti”: vermi della farina alla paprica, al curry e al sale marino “made in Belgio”, magari da abbinare con un sorso di vodka con bachi da seta. Per i palati più temerari a Cernobbio ci sono anche scorpioni dorati dalla Cina e neri dalla Thailandia, scarabei consigliati come aperitivo servito in spiedini. Vastissima anche la scelta di grilli, da quelli al curry e cocco a quelli piccanti al gusto barbecue, tutti made in Thailandia.

“Al di là della normale contrarietà degli italiani verso prodotti lontanissimi dalla nostra cultura alimentare, l’arrivo sulle tavole degli insetti solleva dei precisi interrogativi di carattere sanitario e salutistico ai quali è necessario dare risposte, facendo chiarezza sui metodi di produzione e sulla stessa provenienza e tracciabilità degli insetti”, dice il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, “la maggior parte dei nuovi prodotti proviene da paesi extra Ue, come la Cina o la Thailandia, da anni ai vertici delle classifiche per numero di allarmi alimentari”. Di fatto, sono circa 2mila le specie di insetti che sono considerate commestibili. Il loro utilizzo in cucina è promosso dalla Fao, che vede nel consumo di questi animali un valido alleato contro la fame nel mondo. Sono già 2 miliardi coloro che li consumano assicurando che il sapore degli insetti somigli a quello di pollo e il tacchino.

Fabiola Lopez