Roma, sabato 26 giugno 2010 – E’ del quotidiano britannico Guardian la notizia che la Grecia avrebbe deciso di vendere i suoi gioielli sul mare per riparare il debito contratto con l’Unione europea e con il Fondo monetario internazionale. Ma Papandreou smentisce categoricamente che il suo governo avrebbe dato come garanzia le proprietà demaniali dello stato ellenico. Rispondendo in parlamento ad un’interrogazione del leader dell’estrema sinistra Alexis Tsipras, il premier ellenico ha assicurato infatti, in tono irritato e anche ironico, che “non saranno pignorati né il Partenone né le isole né le spiagge e neppure gli ospedali greci”. La smentita di Papandreou coincide con un’informazione pubblicata dal quotidiano inglese Guardian e non collegata all’interrogazione parlamentare, secondo cui il governo di Atene per far fronte alla crisi finanziaria starebbe facilitando gli affitti a lungo termine delle isole greche.

Ciò mentre i Cds (Credit default swap) sulla Grecia sono schizzati a 1.140 punti e la percentuale di default nei prossimi cinque anni è salita secondo la Cma Datavision al 68.5%. Brutte notizie che si aggiungono alle voci di mercato secondo cui a vendere molti titoli “periferici” (tra cui quelli greci ma non solo) sarebbero le banche, che hanno bisogno di liquidità per restituire i fondi presi a prestito dalla Banca centrale europea (500 miliardi di euro secondo la Reuters che cita il governatore austriaco Ewald Nowotny) attraverso una massiccia operazione di rifinanziamento a lungo termine che scade il primo luglio. Certo la voce che una grande area nella splendida Mykonos, principale destinazione turistica ellenica, sarà messa in vendita fa comunque rumore anche se infondata. Secondo il Guardian questo territorio, di proprietà del governo, dovrebbe essere ceduto a un magnate straniero pronto a investire milioni di euro per la costruzione di un resort turistico iperlussuoso.

Altri lotti di territorio in vendita si troverebbero sull’isola di Rodi e potrebbero essere comprati da acquirenti russi e cinesi. Ma nulla di vero. Anche perché la maggior parte delle 6000 isole greche nel Mar Mediterraneo sono molto piccole e solo 227 sono popolate e soprattutto collegate. Il Guardian aggiunge anche che la quotazione di alcune isole non supera i due milioni di euro, meno di una casa nei quartieri londinesi di Chelsea e di Mayfair. Un vero affare, se solo fosse vero. Secondo il sito web “Private Islands” specializzato nella vendita di atolli sparsi nel mondo, alcuni autentici gioielli come l’isola di Nafsika, un’oasi di 1.235 acri nel Mar Ionio, potrebbe costare al massimo 15 milioni di euro. Il Governo greco smentisce la bufala della vendita delle isole e annuncia di aver dato il via libera alla riforma delle pensioni, una manovra che quando approvata in Parlamento alzerà l’età pensionabile a 65 anni, questa sì una notizia che farà bene al paese.

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