Roma, mercoledì 24 settembre 2014 – Una Juventus perfetta, troppo bella, priva di sbavature vince alla grande contro il Cesena in casa per 3-0. Doppietta di Vidal, al rientro dopo l’infortunio rimediato con la nazionale, e nel finale di Lichtsteiner. Ma il vero protagonista della serata è Giovinco. Anzi è Allegri che presenta allo Stadium la Juventus più bella di questi ultimi anni. Una squadra stratosferica. Che ha pressato e schiacciato il Cesena ordinato di Bisoli in difesa per 90 minuti. I bianconeri hanno corso per tutte e due le frazioni di gioco. Non hanno mai concesso nulla agli avversari, se non un tiro di Marilungo dalla distanza, alzato sopra la traversa da Buffon. Quello che è strano è che la Juventus, dopo la gara di sabato contro il Milan e con una gara in più nelle gambe – contro il Malmoe martedì scorso – non ha pensato a risparmiarsi, nemmeno dopo il vantaggio. Allegri con intelligenza ha fatto riposare Tevez, Pogba e Asamoah, mettendo fin dal primo minuto Giovinco, Vidal e Evra. Linea a tre con Ogbonna al posto di Caceres, infortunatosi nell’ultima partita. Un turn over a tutti gli effetti, con quattro pedine importanti a riposarsi per necessità o per virtù. Ad impressionare è la qualità della panchina bianconera. La Juventus ha macinato gioco e tessuto una fitta tela di passaggi, gestendo sempre il pallone con la stessa intensità. Come è escita dal campo nel riposo nello stesso modo è rientrata all’inizio della seconda frazione. La grinta con la quale la linea difensiva ha sradicato i palloni dai piedi degli attaccanti o centrali del Cesena aveva dell’incredibile ieri sera.

Parlare dei gol è giusto un intermezzo, perché il più bel racconto è quello degli interpreti bianconeri che sono scesi in campo e con la semplicità di marziani venuti sulla terra a mostrare le grandi potenzialità in loro possesso, hanno sfranto il Cesena. Raggiunto il gol su rigore al 18′ al terzo tocco di mano in area della squadra ospite, e ha continuato a cacciare gli avversari. La seconda rete, ancora di Vidal, dopo il rigore trasformato, è arrivata solo al 64′. E ancora dopo il 2-0 la squadra di Allegri non è arretrata di un metro. Non ha pensato a risparmiarsi in vista della gara di sabato, e in vista della gara di Champions in casa dell’Atletico Madrid. Ha attaccato ancora e ha trovato la terza rete solo all’85’, venti minuti dopo un assedio costante che sembrava dettato dalla foga di sbloccare il risultato, mentre invece la Juve l’aveva messo già al sicuro, senza mai rischiare.

Ma per tornare agli interpreti, le fasce hanno lavorato in maniera perfetta. Non ci sono state sbavature sulla corsia di Evra e su quella di Lichtsteiner. Pereyra gara dopo gara sta confermando di essere un campione. Sensazione confermata anche dal selezionatore dell’Argentina che lo ha convocato per le prossime partite, ignorando ancora una volta Tevez. Marchisio nel ruolo di Pirlo è sembrato anche più bravo e ispirato del fuoriclasse bianconero. Ha illuminato con lanci ficcanti e imprevedibili e nella fase difensiva ha sempre raddoppiato, aiutando i compagni. Llorente è stato ancora una volta funzionale al reparto avanzato. E nel secondo tempo, quando è subentrato al suo posto il connazionale Morata, si è visto in campo un altro splendido giocatore, che ha dribblato, dialogato con i compagni, sbagliato un gol quasi fatto. Ma come si diceva il vero protagonista è stato Giovinco, che ha sfoderato una partita da 8 in pagella, peccando forse un po’ troppo nella ricerca ossessiva del gol, ma che ha dimostrato – perché voleva far capire al pubblico dello Stadium – che lui non è da meno di Morata, Tevez e Llorente. Ha provato a fare gol in tutte le maniere, consapevole che il grande momento di Tevez non gli permetterà di avere molte altre occasioni. La sua prova metterà molto in difficoltà Allegri, che magari potrebbe anche pensare di provare la coppia Tevez-Giovinco. Coman forse poteva entrare nel finale, ma il tecnico ha preferito far respirare Vidal con Padoin, che ha sfiorato il gol e servito l’assist del 3-0, e Lichtsteiner con Pepe al rientro in campionato.

Forse il Cesena era poca cosa e si attende adesso la Juventus alle prove più impegnative che arriveranno già la prossima settimana. Superato lo scoglio dell’Atalanta, ci saranno Atletico Madrid e Roma. Una cosa però è certa una Juventus così bella non si era vista nemmeno con Conte. Bella e rilassata come il suo tecnico in panchina, che oggi ha visto la squadra girare a meraviglia. Nel postpartita ha anche avuto il coraggio di affermare che c’è ancora margine di crescita, parole che lasciano un po’ interdetti perché non si capisce dove potrebbe ancora crescere questa squadra.

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