Roma, giovedì 28 gennaio 2016 – La Juventus non ha più mezze misure. Anche in Coppa Italia, dopo aver eliminato la Lazio per 1-0 all’Olimpico, ipoteca seriamente la finale, battendo per 3-0 l’Inter nella prima delle due sfide. In gol sono andati Morata, il figliol prodigo del gol, e Dybala, che subentra nel finale a Mandzukic e ci mette solo 3’ minuti per andare in rete. Per il resto la gara è stata a senso unico. L’Inter ha cercato di coprirsi e di fare densità nella propria metà campo, lasciando il gioco alla Signora, che non si è fatta pregare e ha trovato in Asamoah, Cuadrado e Morata i giocatori più ispirati e dirompenti. Specialmente il colombiano che con le sue incursioni ha sempre alterato gli equilibri difensivi dei milanesi e aperto gli spazi. Asamoah invece, che dopo la splendida prestazione di ieri non si capisce come Allegri possa lasciare in panchina, ha dato qualità, velocità e creatività alla linea mediana, aggiungendo anche la continuità della prestazione, che alle volte manca a Pogba. Il paragone non deve sembrare irrealistico. Il tecnico bianconero ha infatti schierato ieri Asamoah al posto di Pogba, spostando il francese dalla parte di Khedira e facendo riposare il tedesco. Marchisio, che in un primo momento avrebbe dovuto riposare, lasciando il posto a Hernanes, è stato schierato, così come Bonucci e Chiellini. Novità invece sulla fascia destra con Cuadrado dal primo minuto e Caceres. In attacco Morata e Mandzukic, ma la coppia avrebbe dovuto essere Zaza-Morata, con l’italiano però squalificato. Sulla sinistra Evra ancora una volta preferito a Alex Sandro.

Allegri insomma non ha per niente preso alla leggera la gara e se ha dato un turno di riposo ad alcuni giocatori (vedi Barzagli, Khedira, Dybala) non ha però snaturato la squadra più di tanto. E le scelte gli hanno dato ragione. Con il 3-0 allo Stadium si può quasi dire chiuso il capitolo semifinale. Difficile pensare che questa Juventus, con una forma smagliante come l’attuale, possa capitolare in trasferta contro la squadra di Mancini, che sarà priva dei due centrali difensivi. Il risultato pieno e rotondo mette in qualche modo al sicuro la Juventus, anche se non è mai detta l’ultima parola. Altra nota positiva della serata è stata la doppietta di Morata, che finalmente gli dona di nuovo il sorriso. Il primo gol è arrivato su rigore, dopo che Cuadrado era stato atterrato in area da Murillo. Il secondo su azione, dopo che il folletto Evra aveva arpionato una respinta di Biabiany in area e con un guizzo vincente si era liberato del diretto avversario e dalla linea di fondo aveva rimesso una palla pericolosa in mezzo. Il pallone mal gestito dai centrali nerazzurri è così arrivato sui piedi di Morata che ha girato a rete a botta sicura. L’ultimo gol è arrivato con un guizzo di Dybala, che ha saputo sfruttare l’assist di Asamoah e di prima dal limite dell’area ha trafitto Handanovic, tra i migliori in Italia e in Europa oggi. Sul fronte nerazzurro non si contano azioni da gol, se non un colpo di testa di Murillo (che poi sarà espulso per doppia ammonizione), parato da Neto.

Non c’è altro da dire di una gara che ha visto in campo una sola squadra, se non che con la vittoria di ieri la Signora si attesta sui 13 incontri consecutivi vinti. È probabile che in Campionato, domenica alle ore 12,30 contro il Chievo Verona (che all’andata strappò un pareggio allo Stadium), Allegri attuerà un altro turnover ragionato. Potrebbe far riposare Marchisio e inserire Hernanes. Alex Sandro al posto dello squalificato Evra. Rugani al posto di Barzagli. Zaza al posto di Mandzukic. E forse dopo l’ottima prestazione di Cuadrado, il colombiano potrebbe essere ancora schierato dal primo minuto. Vincere con il Chievo sarà importante per tenere il passo del Napoli capolista.

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