Roma, mercoledì 12 aprile 2017 – La Juventus stupisce tutti e vince con un netto 3-0 la prima delle due gare di Champions League con il temutissimo Bercellona. Dybala fa il fenomeno davanti a Leo Messi e segna due grandissimi gol. Chiude il conto Chiellini nella ripresa con un colpo di testa vincente su corner. Il Barcellona ha fatto la sua parte, ma è stato neutralizzato con intelligenza da Allegri e quelle poche volte che si è ritrovato davanti a Buffon, ha trovato pronto il numero 1 del mondo. Il tecnico livornese, sempre più autorevole nelle scelte e anche lui forse tra i primissimi al mondo per bravura nel gestire squadra, situazioni e nel leggere le gare, ha presentato la formazione tipo con il modulo tipo studiato per andare avanti in Europa. Il 4-2-3-1 è efficace e fa male. Specialmente con un Dybala in grandissima forma, che fluttua tra le linee, non ha una posizione fissa e va a sostenere i compagni fino sulla sua tre quarti. Così come fa Mandzukic del resto. In campo sono scesi Dani Alves, che contro i suoi vecchi compagni non poteva mancare, Bonucci, Chiellini e Alex Sandro. In mezzo Khedira e Pjanic. Davanti i quattro fenomeni: Cuadrado, Dybala, Mandzukic e Higuain. La Juventus ha subito attaccato e pressato alta il Barcellona. Nei primi sei minuti lo ha schiacciato. Non ha permesso che prendesse le distanze, ha provato ad offenderlo con Khedira e con un colpo di testa ravvicinato di Higuain. Alla fine lo ha trafitto al 7’ con un gol capolavoro di Dybala, che servito da Cuadrado ha fatto partire un tiro velenoso a giro che si è insaccato alla destra di ter Stegen. Barcellona è sembrato scosso e in parte anche rassegnato all’idea che il gol prima o poi sarebbe arrivato. Come sempre accade in questi casi la Juventus è ripiegata in dietro a coprire la propria porta, lasciando campo al Barcellona. Mossa prevedibile e già vista in altre occasioni. Contro il Napoli per esempio, nella doppia sfida della settimana prima. A quel punto il Barcellona non ha potuto fare altro che provare a scendere e raddrizzare il risultato, rischiando però il contropiede bianconero. E così è accaduto. Immediatamente dopo che Buffon è riuscito ad annullare un gol quasi fatto a Iniesta, imbeccato con perfezione geometrica da Leo Messi, con una parata fenomenale, la Juventus ha raddoppiato.

Su una palla persa dai blaugrana, Pjanic ha lanciato Mandzukic sulla sinistra tagliando fuori centrocampo e difesa. Il corato ha messo un cross in area basso e arretrato sul quale si è avventato Dybala che con il sinistro ha trafitto dal limite dell’area ter Stegen. La doppietta, arrivata per altro al 22’ del primo tempo ha messo in tranquillità la Signora, che ha badato a non prenderle, subendo per un quarto d’ora circa la pressione sterile degli avversari, ma chiudendo in avanti la frazione di gioco e risultando ancora pericolosa. Nel secondo tempo la Juventus ha iniziato subito a pressare alto, ma in poco tempo si è ritratta in difesa, bloccando qualsiasi iniziativa degli avversari. Higuain troppo isolato ha provato in un paio di occasioni ad offendere ancora il portiere ospite, senza lucidità però. Quando verso la mezzora la Juventus si è affacciata di nuovo, seriamente in avanti, con tutta la squadra e in maniera compatta, ha trovato di nuovo il gol con Chiellini, che di testa seppur abbracciato da Mascherano, a angolato sul palo e in porta. Il 3-0 è stata l’apoteosi per i tifosi, per la dirigenza e per la squadra, che ha finito il tempo regolamentare gestendo con attenzione il vantaggio, senza troppi affanni. Il ritorno fra una settimana sarà più sereno anche se la prova muscolare (in parte aiutata dall’arbitro) del Barcellona contro il PSG, che fece la “remuntada” vincendo per 6-1, lascia ancora apprensione. Per il resto è chiaro che la Juventus di Allegri è bifronte. Bella quando attacca e decide che è il momento di affondare il colpo. Brutta, grigia e abbastanza provincialotta quando decide di conservare il vantaggio acquisito e di chiudere tutti gli spazi. Spavalda e umile. Divina e catenacciara. Europea e all’italiana. Però per il momento sembra avere ragione perché è in corsa su tutti i fronti e perché oltre a godersi le lodi del proprio pubblico ha avuto qualche riconoscimento anche dai tifosi avversari. Onore per il momento ad Allegri.