Lunedì 5 ottobre 2015 – La Juventus vince la prima partita in casa e come dice il tecnico Allegri “smuove la classifica”. In campionato non è ancora nella posizione e che le dovrebbe competere, visti i soldi spesi in estate, viste le vittorie e quanto di buono fatto nella scorsa stagione con il triplete quasi sfiorato. Non si dovrebbe chiedere alla Juventus di essere già in testa e di comandare la classifica, ma almeno di essere tra le prime cinque che lottano per un posto in Champions. Ad ogni modo la vittoria in casa per 3-1 contro il Bologna, firmata in rimonta da Morata, Dybala (rigore dubbio) e Khedira, dopo essere passati in svantaggio alla prima azione degli ospiti, mette il buon umore in casa bianconera. La Juve c’è. Ha convinto. Ha espresso un ottimo gioco. Ha trovato il modo di contrastare il pressing avversario. Di aggirarlo e di colpire. Sia in velocità che con azioni ragionate. Ha mostrato solidità a centrocampo ed effervescenza in attacco. Ha ottenuto tutto questo con una semplice e intelligente mossa che si attendeva da tempo. La fine di sperimentalismi tattici, l’adozione di un modulo ormai congeniale alla squadra il 3-5-2, che aveva dato grandi soddisfazioni anche lo scorso anno, e che quest’anno era stato messo un po’ in disparte per provare nuove strade, dal 4-3-3 al 4-3-1-2. Anche se le gare migliori la Juventus le aveva espresse con il 3-5-2. Contro l’Udinese. Contro il Frosinone. E poi contro il Siviglia in Champions.

Bene ha fatto Allegri a riproporre la stessa squadra che ha giocato e vinto in Champions, dando certezze agli uomini in campo, anche se pagando un po’ in stanchezza. Ma la forza della Juventus è stata tale che ha impostato una gara di intensità e ha schiacciato in difesa l’ultima in classifica. Questa volta è andato tutto bene e alla fine il risultato è stato giusto, al di là del rigore dato con troppa leggerezza dal direttore di gara, la cui gestione così come quella dei suoi collaboratori non è stata impeccabile e non raggiunge la sufficienza piena. In grande forma sono apparsi Dybala, Morata, Cuadrado, Evrà e a tratti Khedira. Non ha giocato ai soliti livelli Chiellini, mentre Pogba ha bisogno di tirare il fiato. Con il rientro di Marchisio e di Asamoah potrebbe riposare un po’. Ancora dubbi ci sono sulla posizione di Hernanes come regista basso davanti alla difesa. È apparso troppo lento per impostare il gioco e far viaggiare la palla come vorrebbe Allegri. è apparso anche involuto nei contrasti, quindi poco efficace nelle coperture. È arrivato sempre in ritardo e non ha avuto un buon rendimento nell’arco dei suoi 70’ di gioco. Insomma non è il suo ruolo e dovrebbe giocare come trequartista nel momento in cui il tecnico deciderà di schierare la squadra con un modulo differente. Lì ha dato il meglio di sé, ad esempio contro il Manchester City.

La Juventus ha bisogno di risollevarsi, riagganciare la vetta e di trovare una certa continuità di gioco e di prestazioni. Per il momento è giusto adottare un modulo che permette un maggiore equilibrio e una garanzia di continuità. Poi come accaduto lo scorso anno Allegri potrà tentare nuove strade, sia in Europa che in Italia. Inoltre a differenza dello scorso anno la Juventus ha trovato un uomo come Cuadrado che è devastante sulla fascia, capace di saltare l’uomo e di creare scompiglio, o anche di attirare su di sé il constante raddoppio degli avversari, aprendo spazi nelle difese avversarie per l’inserimento dei centrocampisti. Cuadrado consente una vivacità diversa al 3-5-2, quella che mancava in fondo alla squadra di Conte, perché permette quella genialità in più, quell’imprevedibilità che serve a superare i muri avversari. A giudicare dal suo impatto travolgente in campionato (forse più dirompente di quello avuto lo scorso anno da Salah) non si capisce come il Chelsea abbia potuto privarsene. Un’altra pedina fondamentale di queste due ultime gare è stato anche Dybala. La sua tecnica e la sua capacità di gestire il pallone tra i piedi (in qualche azione è sembrato addirittura Messi), anche se per il momento non lo portano a segnare gol a valanga come il fuoriclasse del Barcellona, servono per creare scompiglio, per tenere palla, per far alzare la squadra e per dare il tempo agli altri uomini di movimento di schierarsi, di occupare gli spazi e di inserirsi. A giudicare dalla bella prova contro il Bologna, la Juventus sembrerebbe destinata a riprendersi e a risalire in fretta la china. Magari non per vincere lo scudetto, ma per essere di nuovo tra le protagoniste della stagione.