Giovedì 22 settembre 2016 – La Juventus torna a vincere e torna in vetta alla classifica. I bianconeri infliggono 4 reti al Cagliari nello stadio di casa e riscattano la prova opaca contro l’Inter. Tutti si aspettavano la rivincita contro un’avversaria modesta, che potrà fare bene e raggiungere magari una comoda salvezza, tra l’altro piena di ex juventini. Così è stato, ma la Signora bisognerà adesso testarla contro altre squadre di diverso spessore. In rete ci sono andati Rugani, che ha raccolto una respinta di Storari e appoggiato in porta. Higuain, che ha raccolto una respinta sempre di Storari e ha appoggiato in rete. Dani Alves, che ha sfoderato un bel tiro da fuori area su calcio piazzato. E Lemina che ha raccolto un assist di Mandzukic e con un rimpallo favorevole ha siglato il 4-0 finale. Entrambe le frazioni di gioco sono state a senso unico, dominate dal bel gioco della Juventus, che a centrocampo schierava Lemina-Hernanes-Pjanic, sulle fasce Dani Alves-Alex Sandro, in attacco Dybala-Higuain, in difesa Rugani-Barzagli-Chiellini. A tratti sembrava di veder giocare il Barcellona di Guardiola, con Dani Alves che stringeva molto al centro, Lemina che si invertiva sulla fascia destra, Dybala che arretrava sulla mediana e Pjanic libero di svariare. Quattro giocatori dai piedi buoni che nel palleggio e nel fraseggio palla a terra diventano incontrollabili, cui si è aggiunto, ed è stata la piacevole sorpresa della serata, un Hernanes ispirato, che ha giocato forse la sua migliore partita in bianconero. Il brasiliano non ha sbagliato un passaggio. Ha chiuso gli spazi nella fase difensiva e ha fatto da raccordo nella fase di costruzione di gioco, senza mai strafare. Senza mai abbandonare il ruolo di vertice basso davanti alla difesa. Facendosi trovare spesso libero. Anche perché il Cagliari di suo non l’ha mai marcato. Verrebbe da pensare che se fosse stato schierato nella gara persa contro l’Inter, avrebbe arginato meglio gli assalti nerazzurri.

Altro gigante della gara è stato Alex Sandro, che a causa dell’infortunio occorso a Evra, ha la fortuna di giocare con continuità e di mostrare tutta la sua forza. Uno tra i migliori nella disfatta di domenica scorsa, il migliore ieri. Di Dani Alves c’è poco da dire. L’esterno ex Barcellona, assente la gara precedente, non si intimorisce di fronte a nessuno. Non ha paura di andare a occupare spazi che non gli competerebbero. La sua classe e la sua innata sfacciataggine lo aiutano in questo. Ispirato come non mai, e anche indemoniato, arrabbiato, cattivo e voglioso di fare gol, Higuain ha ottenuto quello che voleva. Avrebbe potuto segnare un gol strepitoso, incrociando di prima intenzione, ma un super Storari glielo ha negato. Ne ha fatto un altro di rapina e di rimpallo, ma se lo è meritato. Ha giocato bene e forse è stato servito in maniera imprecisa dai compagni. Lui però c’è, quando gioca c’è sempre. Altro elemento positivo è stato Pjaca, questa volta entrato alla mezzora del secondo tempo per rilevare un Dybala scoraggiato per la mancanza del gol. Il croato si è mosso molto bene. Ha fatto vedere che non solo è difficile togliergli palla perché è un giocoliere, ma è anche difficile fermarlo perché ha un fisico robusto e uno scatto repentino. Insomma la stoffa del campione c’è. Va coltivata. La Joya in queste settimane è un po’ meno gioia del solito. È troppo altruista e per far segnare Higuain perde l’attimo ideale per trafiggere i portieri. In questo Allegri dovrà intervenire. Si è visto in più di un occasione, non solo ieri, evitare di puntare la porta per servire assist al compagno di reparto. Bene il gioco di squadra, ma da lui ci si aspetta anche i gol. Poco da dire sugli altri se non che Pjanic gioca meglio da mezzala e che Lemina ha fatto una grande gara. Il francese è stato tra i migliori in campo per continuità, qualità e visione di gioco.

Certo il Cagliari non è mai atterrato a Torino. Per la Juventus è stato un buon allenamento e la si aspetta al guado contro avversarie di maggiore caratura. Intanto c’è da dire che sulla carta, ad inizio del torneo, Roma, Napoli e Inter erano le sfidanti al trono. Contro i nerazzurri la Juventus ha perso. Ha fatto bene con Fiorentina, Lazio e Sassuolo, ma questo non basta per dire che la Signora è un palmo sopra a tutti. Diciamo che è attrezzata bene, ma le sfide che contano devono ancora venire. Intanto adesso ci saranno tre trasferte di seguito: Palermo, Dinamo Zagabria e Empoli.