Roma, lunedì 26 gennaio 2015 – Una vittoria scontata ma non così facile come poteva sembrare prima di scendere in campo. Con questa frase si può riassumere bene la gara di ieri pomeriggio contro il Chievo Verona, finita 2-0 per i bianconeri con reti di Pogba e di Lichtsteiner, propiziata da una grande giocata del francese. Il quindicesimo sigillo juventino permette alla Vecchia Signora di allungare di altri 2 punti sulla Roma e di mettere una distanza di 7 lunghezze dai giallorossi. Più o meno siamo tornati alla differenza dello scorso anno, solo che questo doveva essere il Campionato dei giallorossi, almeno dalle parole del tecnico Garcia e del Direttore Sportivo Sabatini. Ad inizio di stagione tutte le squadre si erano rinfrancate dal fatto che la Juventus non avesse più Conte in panchina. Questo sembrava essere un buon viatico per le avversarie, schiacciate dalla personalità dell’ex tecnico bianconero, ma non avevano fatto i conti con la forza del collettivo e della società campione d’Italia. Oggi tutto è cambiato. Il pareggio romanista a Firenze (il 4° in cinque gare di Campionato) e la corsa inarrestabile della Juventus che ha perso una sola gara, immeritatamente contro il Genoa, e pareggiate 4 in Campionato, ha ormai presentato la vera leader della Serie A. E questo nonostante alcuni big dello scorso anno non siano al top. Vidal ad esempio per via dei suoi guai fisici ha subito una visibile involuzione. Barzagli, altra colonna della difesa dello scorso anno, non è mai sceso in campo. Llorente non è più così letale come lo era stato nella scorsa stagione. La bravura di Allegri è stata quella di gestire un gruppo di giocatori reduci dalla cura triennale di Conte e che presenta alcune eccellenze tra cui Pogba, che partita dopo partita, sta mostrando tutto il suo formidabile potenziale. Ma a lui si devono aggiungere Bonucci, Marchisio, Tevez, Pereyra, Lichtsteiner e Caceres. Oltre ai soliti Chiellini, Pirlo e Padoin su cui si può fare sempre affidamento e il cui rendimento è sempre alto.

Per tornare alla gara di domenica contro il Chievo. La bravura di Maran è stata quella di provare a smorzare sul nascere il gioco bianconero. Questo è stato fatto con il solito pressing asfissiante sui portatori di palla con marcature strette sui tre centrocampisti juventini. Tutto è andato bene nel primo tempo, dove la Juventus ha provato ha fare gioco grazie alla mobilità dei suoi tre uomini di attacco, Tevez, Pereyra e Morata, schierato da Allegri con più frequenza in questo inizio di 2015. La squadra però non ha avuto grandi palle gol. Hanno tirato molto da fuori, hanno provato con i cross, hanno tentato dai calci da fermo con Chiellini. In qualche caso la Juventus ha sciupato sottoporta con lo stesso Morata. La cosa strana della gara è che avendo ora due giocatori di fascia, Evra e Caceres, in grado di crossare bene e di mettere la palla al centro dell’area avversaria, gli attaccanti e i centrocampisti non provino con maggiore convinzione a occupare gli spazi per trovare la via del gol. A fronte dei tanti cross arrivati poche volte gli uomini di allegri hanno provato a sfondare centralmente. In difesa la Juventus nel primo tempo non ha mai subito un vero e proprio tiro in porta e Buffon è stato inattivo per tutti i 45 minuti. Merito certo anche della difesa e soprattutto di Bonucci e di Chiellini, coppia difficile da superare, cui si aggiunge la velocità di Caceres, sgraziato forse nei movimenti ma efficace e sicuro nelle chiusure.

Le reti sono arrivate entrambe nel secondo tempo, grazie alla forza e alla classe di Pogba. Nel primo gol in pratica il francese ha fatto tutto da solo. Ha superato due giocatori con un abile mossa e calciato forte e teso di sinistro. Ne è uscito un tiro forte e basso imparabile per il portiere Bizzarri, uno che si muove bene tra i pali e forse si meriterebbe qualcosa di più che giocare in una squadra che lotta per non retrocedere. Il secondo gol è stato il più spettacolare e avvincente. Una nota di grande calcio. Su un cross alto proveniente dalla sinistra Pogba è volato in alto con le sue lunghe leve è riuscito a toccare morbidamente il pallone e nel prima che la sfera toccasse terra a calciarla con violenza verso la porta, il tutto tra due difensori avversari. Bizzarri ha compiuto una strepitosa parata d’istinto, ma sul pallone si è avventato Lichtsteiner che ha spinto il pallone in fondo alla rete. Sul 2-0 la Juventus ha provato ancora ad andare in avanti per cercare il terzo gol, e questa è un’altrsa nota positiva della giornata: il fatto che i bianconeri non si fermino mai e provino sempre ad attaccare, rivelando così in qualche modo una mentalità più europea e meno italiana. Cosa che farà bene se la Juventus vorrà cercare di avvicinarsi a quelle che sono le grandi forze della Champions League. Per far bene in Europa bisogna incominciare a ragionare da europei, evitando i soliti sotterfugi italiani.