Roma, venerdì 11 aprile 2014 – La Juventus passa il turno e approda alle semifinali di Europa League, battendo il Lione per 2-1 nel match di ritorno allo Juventus Stadium. La vittoria dell’andata per 1-0 in terra francese e il gol in apertura di gara di Pirlo (splendida punizione dal limite) avrebbero dovuto impostare la gara in discesa, consentendo all’undici bianconero di tirare il fiato e non sprecare energie importanti in chiave Campionato. Invece la rete di Briand al 18’ ha messo in apprensione gli uomini di Conte, costringendoli a una gara tesa e facendo loro sprecare energie mentali. Il Lione, tolti un paio di elementi più accorti e di esperienza, non aveva grandi chance di superare il turno contro la Vecchia Signora. Eppure i torinesi soffrono del “mal di coppa”. Una strana tensione li pervade quando giocano sui campi internazionali, come se tutto quello che di buono fanno in Italia, sia loro impedito da un fato avverso. Subentra la tensione e la paura, figlia anche della poca fortuna di Conte nelle sfide europee. L’attuale allenatore bianconero, grande centrocampista dell’era Lippi, ha perso tre finali europee sulle quattro disputate dal livornese con i bianconeri. Forse quelle delusioni hanno segnato il bravo Antonio, le cui squadre in Europa difettano per eccessiva timidezza.

Ieri sera in casa contro una squadra dai parametri modesti, la Juventus avrebbe dovuto vincere e convincere, piegando gli avversari nel primo tempo per tirare i remi in barca e controllare l’incontro fino al 90°. Invece un gol fortunoso e strano, nato come al solito da calcio piazzato, ha messo in allarme squadra e i tifosi. Per buona parte del primo tempo e fino al 68’ della ripresa la Juventus ha cercato di creare gioco e di aprirsi un varco nella retroguardia lionese senza fortuna. L’allenatore avversario aveva creato una gabbia intorno a tutti i centrocampisti avversari, marcandoli a uomo. Preclusa ogni via ad una squadra che sente la stanchezza nelle gambe per le tante partite giocate e che adesso incomincia a sentire anche l’ansia della volata finale, sia in Europa League che in campionato, il Lione ha provato ad affidarsi al rapido contropiede. Ma né Briand, né Lacazette, né il subentrato Gomis, sono parsi all’altezza. Per fortuna al minuto 68, la deviazione di Umtiti, su tiro di Marchisio, mette il proprio portiere Lopez nelle condizioni di accompagnare con lo sguardo la palla in rete. Ci si aspetterebbe la reazione degli ospiti feriti nell’onore. Ma  niente accade fino alla fine.

Il 24 maggio la Juventus affronterà il Benfica in semifinale, forse la squadra più temibile del torneo, già vincitrice del campionato portoghese e quindi libera di concentrarsi su come battere i bianconeri. Ma va bene così, perché l’esperienza di coppa che sta facendo la Juventus sarà fondamentale per la prossima Champions.

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