Roma, lunedì 24 novembre 2014 – A conti fatti e a partita finita lo scontro dell’Olimpico regala solo certezze alla Juventus di Allegri. La squadra vince domina con tre reti di scarto a zero la Lazio nell’anticipo di sabato sera. Mostra una tonicità e una tenuta fisica invidiabili, nonostante il cammino fatto finora e i giocatori regalati alle varie nazionali. Mostra anche di aver assimilato molto bene il cambio di modulo. Vince inoltre contro una diretta avversaria, giocando fuori casa e con una rosa ancora rimaneggiata per i tanti infortuni in difesa. Verrebbe quasi da dire che la Lazio non abbia acceso per niente il motore e si sia lasciata schiacciare dai bianconeri. Eppure nei primi 20 minuti i biancocelesti di Pioli hanno provato a mettere in difficoltà la Juventus, aggredendola in ogni parte del campo, e per un po’ ci sono anche riusciti. Le prime conclusioni sono state quelle dei laziali verso la porta bianconera. Ma come è già successo con Sassuolo, Empoli e Genoa, la Vecchia Signora ha preso le distanze, ha saputo aspettare, ha fatto scatenare gli avversari e con calma e con la certezza di essere superiore in tutto e per tutto ancora una volta ha disinnescato questo tipo di tattica. Una cosa è certa. In questo momento non paga aggredire la Juventus fin dal suo primo minuto. Si sprecano tante energie e si combina poco. Inoltre, Pogba, Tevez e Pereyra, illuminati da Pirlo (forsa la sua migliore partita in stagione) e assistiti da un grande Marchisio e da un Llorente sempre più votato al sacrificio per il collettivo, hanno dimostrato di essere dei giocatori difficilmente contrastabili, perchè ricchi di risorse, inventiva, imprevedibilità e capacità di aggirare l’avversario. Buffon poi ha sfoderato ancora una prestazione super, con almeno tre interventi decisivi, conservando inviolata la porta. Questo immiserisce la prestazione biancoceleste, ma solo perchè dall’altra parte ci sono grandi meriti degli ospiti.

Il primo gol di Pogba nasce da un velocissimo contropiede bianconero, nato da una punizione sulla tre quarti della Lazio. Sul rilancio Pirlo ha innescato Tevez che si è involato sulla sinistra, mentre al centro Llorente e il francese andavano a coprire gli spazi lasciati vuoti dalla difesa biancoceleste, presa in velocità. Bravissimo Tevez a crossare per il francese e ancora di più lui a stoppare la sfera morbidamente, coprendo con il corpo sul rientro di Lulic e a freddare Marchetti. Un gol scaturito da un preziosismo tecnico che fanno di Pogba davvero uno dei più forti centrocampisti al mondo. Confermato anche dal palo all’altezza dell’incrocio che poco dopo coglie, calciando dalla sinistra e lasciando Marchetti fermo a guardare il pallone. Sarebbe stato un euro-gol. Nel secondo tempo arrivano anche le reti di Tevez, su un’azione collettiva, nata da un disimpegno trasformato in veloce e repentino attacco, con Marchiso abile a servire l’argentino solo a centro area. E quella ancora di Pogba, su assist preciso e perfetto di Pereyra. La lazio ha provato ad offendere la Juventus su punizione e in una limpida occasione con Candreva, trovando sempre sulla sua strada un super Buffon.

Il 3-0 inferto ai biancocelesti è giusto e netto. La squadra di Allegri, sempre più a suo agio nel nuovo modulo, non ha lasciato chance agli avversari, nonostante giocasse fuori casa. Inoltre gli interpreti a disposizione del tecnico bianconero sembrano tutti perfettamente interscambiabili. Dalle punte ai centrocampisti alla difesa, molto vessata dagli infortuni in questo periodo, tutti possono sostituire i compagni e giocare in più ruoli. Questa è forse la migliore arma che ha a disposizione Allegri, anche se per il momento sfrutta poco le possibilità che una rosa ampia e tecnicamente rilevante come quella juventina può offrire. Nel senso che dovrebbe provare a fare maggior turnover, facendo riposare di più alcuni protagonisti come Lichtsteiner, Bonucci, Marchisio, Tevez e Llorente, per affrontare con maggiore freschezza le competizioni in cui è in corsa.

error: Content is protected !!