Roma, lunedì 7 dicembre 2015 – La Juventus vince 2-0 contro la Lazio nel primo anticipo della 15° giornata e scala la classifica. La squadra di Allegri adesso è a -6 dalla vetta e si avvicina pericolosamente alla Roma +1 e al Napoli +4. Di fatto è rientrata a pieno titolo nella corsa Champions e in quella Scudetto. Demerito del gruppo di testa che nel mese di novembre e in questo avvio di dicembre ha rallentato, mentre la Juventus ha infilato un filotto di 5 vittorie consecutive (6 se si contano anche le gare di Champions. Adesso arriva una gara impegnativa contro la Fiorentina allo Stadium, diretta avversaria per entrambi gli obiettivi. Se i bianconeri dovessero vincere avrebbero di fatto completato la rincorsa – secondo quanto pronosticato da Allegri – e potrebbero iniziare finalmente il campionato alla pari con le altre squadre. La vittoria contro la Lazio, altra diretta avversaria, visto il piazzamento ottenuto dalla squadra di pioli lo scorso anno, è stata importante per due motivi. Il primo perché ha visto vincente la Signora all’Olimpico, dopo aver vinto anche a Palermo. Il secondo perché ha dato continuità ad una serie di prestazioni positive, anche se la partita di venerdì è stata molto brutta sul piano dello spettacolo e ha sicuramente deluso le aspettative dei tifosi di entrambe le compagini. La Juventus ha chiuso la gara nel primo tempo, segnando di fatto due gol con un solo tiro in porta. Merito questo di Dybala, vero mattatore della partita, che prima ha raccolto una ribattuta di Mauricio in area e immediatamente ha messo un pallone forte e teso per Mandzukic. Il croato è stato anticipato da Gentiletti che ha spedito il pallone alle spalle di Marchetti. La seconda rete invece è stata un capolavoro alla Messi. Dybala ha raccolto un pallone servito da Mandzukic, se l’è aggiustato con un elegante palleggio di coscia e ha fatto partire un sinistro carico di effetto e di chirurgica precisione, che si è infilato alla sinistra di Marchetti, nonostante il disperato tentativo dell’estremo difensore. Gol bellissimo. Un lampo nella noia di una partita tattica e poco brillante, gestita bene da Allegri e meno bene da Pioli.
Il secondo tempo è stata una sofferenza, perché non c’è stato praticamente niente di rimarchevole da sottolineare. Non ci sono stati tiri in porta degni di questo nome. Sia Buffon che Marchetti sono rimasti inoperosi. Le squadre si sono affrontate, ma senza offrire spunti di rilievo. La Juventus ha lasciato il possesso palla alla Lazio. Ha controllato il gioco. Ha rotto la trama di passaggi dei biancocelesti e ha contenuto le iniziative avversarie, specie quelle di Felipe Andreson, il più pericoloso dei laziali e lasciato in panchina per tutto il primo tempo. La Lazio non è riuscita a creare azioni pericolose e quando l’ha fatto non ha trovato la battuta a rete decisiva. In questo deserto di cronaca, da raccontare e da sottolineare c’è il recupero di Asamoah, in campo per circa 70 minuti. La conferma dell’ottima vena di Alex Sandro. E la possibilità di alternare giocatori di qualità sulle due fasce da parte di Allegri. Anche Mandzukic ha dimostrato di essere in forma. Il croato si è speso molto e spesso ha inseguito gli avversari fino davanti alla propria area. Un lavoro importante nel calcio moderno che lo premia a dispetto di Morata, partito ancora una volta dalla panchina. Il tour de force bianconero proseguirà adesso con la gara di martedì contro il Siviglia, ultimo ostacolo per poter approdare al secondo turno da primi della classe e quindi sperare in un sorteggio più vantaggioso. Superata questa settimana la Signora avrà tre incontri alla sua portata contro squadre di medio bassa classifica con la possibilità di ampliare il suo bottino di punti e di consolidare la posizione nei piani nobili.