Roma, lunedì 10 settembre 2018 – Per il secondo anno consecutivo a Mantova, in occasione del Festiva di Letteratura, il Consorzio Vini Garda Doc si è ritagliato un importante spazio, accostando agli scrittori e alle narrazioni l’ultimo nato della filiera. Infatti, dopo l’esperienza dello scorso anno, dove al Festival era stato solo annunciato lo Spumante Garda Doc, a questa nuova edizione è stato finalmente presentata la prima annata, 2017, delle bollicine del consorzio, presentando le diverse etichette che fanno parte del Consorzio in una serie di degustazioni che hanno accompagnato gli appuntamenti in programma. Il festival che ha avuto luogo dal 5 al 9 settembre scorso, è ormai uno dei più importanti a livello nazionale. Un punto di incontro per gli appassionati della letteratura che ogni anno attira migliaia di visitatori. Averlo trasformato anche in una valida macchina da promozione per lo spumante Garda Dop è stata un’idea intelligente.

Letteratura e vini, del resto, un po’ come letteratura e cibo, è un accostamento che si perde nella notte dei tempi. Da sempre il cibo ha offerto spunti per pagine e metafore agli scrittori. È entrato di peso nei racconti e nei romanzi, perché fa parte della vita quotidiana di ogni persona e quindi può facilmente avvicinare alle esperienze dell’eroe di turno se la descrizione è più comprensibile. È un importante, e forse il principale vettore, per avvicinare il reale (dell’esperienza del lettore e dello scrittore) al fantastico (del personaggio descritto). Introduce nella finzione in modo diretto. È un sussulto di realtà nella lunga, o corta, trama della opera di fantasia. Detto questo, essendo un binomio perfetto in pagine letterarie, lo è anche in abbinamento al festival della letteratura di Mantova. Tenuto conto poi che oggi, per la ricerca di originalità, è necessario creare accostamenti

“Siamo tornati con piacere a Mantova, dopo la bella esperienza dello scorso anno, innanzi tutto perché i nostri vini vengono prodotti anche sul territorio di mantonavano e quindi ci sembrava d’obbligo giocare in casa – spiega Luciano Piona, Presidente del Consorzio -. Inoltre il palcoscenico del festival è di altissimo livello per numero di presenze e per qualità dei partecipanti». Le bollicine sono la produzione più importante del Consorzio del Garda doc, è l’espressione il vino più caratteristica del territorio. Il lavoro in cantina è simile a quello del prosecco con una presa di spuma dopo la fermentazione. Cambiano le uve. Non si usa la glera, ma le garganiche, lo chardonnay e i pinot, tipologie più vocate per il territorio, in un blend che può variare di anno in anno. Come tutte le cuveé, infatti, è possibile gestire le differenze tra uve precoci e uve tardive a seconda delle annate, per compendiare le varie caratteristiche e offrire il meglio del territorio.