Roma, 21 febbario 2014 – Il paesaggio italiano è l’indiscusso protagonista delle 134 fotografie della mostra “Il paesaggio italiano. Paesaggi fotografie 1950 – 2010” a cura di Walter Liva inugurata lo scorso 24 gennaio al Museo in Trastevere di Roma. In cartellone ancora fino al 20 aprile 2014, l’esposizione racconta i diversi modi con cui il paesaggio italiano è stato approcciato dalle diverse “scuole di pensiero” durante tutto l’arco della seconda metà del Novecento.

mostrapaesaggi03Se pensiamo alla storia dell’arte il paesaggio appare relativamente tardi. Durante l’epoca rinascimentale è Leon Battista Alberti a descrivere la prospettiva nel “De Pictura” e ad aprire al mondo la rappresentazione della città e delle sue forme. In fotografia si ha una tendenza diversa. Il paesaggio compare con una certa rilevanza fin dagli inizi della sua scoperta. In quanto mezzo e atto da fotografare i luoghi diventano parte dell’esperienza ottocentesca del Grand Tour e anche delle avventure coloniali. Ancora di più tutti quei luoghi fino ad allora sconosciuti diventano visibili e noti ai quattro angoli del mondo. Ci sono i pittorialisti come i giovani Riccardo Peretti Griva o Enrico Pavonello, i fotografi vicini all’estetica Crociana come Giuseppe Cavalli, Piergiorgio Branzi, Alfredo Camisa, Giuseppe Moder, Raffaele Rotondo e Dino Bruzzone. Gli aderenti a “La Gondola” tra cui Gianni Berengo Gardin, Elio Ciol, Fulvio Roiter, Gino Bolognini, Giuseppe Bruno. I neorealisti Luigi Crocenzi, Gianni Borghesan, Nino Migliori e i paesaggisti del Touring Club Italiano da Bruno Stefani, Toni Nicolini, Ezio Quiresi per arrivare agli anni successivi di Francesco Radino. Anche Carla Cerati negli anni ’60 lavorò sul paesaggio, così come un altro fotogiornalista, Giorgio Lotti, di cui si ricordano i memorabili reportage sull’alluvione di Firenze. Già dal 1960 fu la volta del viaggio come scoperta di un territorio che Paolo Monti aveva iniziato a mappare in modo sistematico. Per Mario Giacomelli e Ugo Mulas il paesaggio era strettamente legato alla letteratura mentre in Franco Fontana diventava una terra incantata che riassumeva le estetiche del paesaggio rinascimentale.

kodachrome-Luigi-Ghirri-6Già alla fine degli anni ’60 Guido Guidi presenta i suoi paesaggi marginali anticipando le problematiche attuali dei non luoghi. Con Luigi Ghirri, sulla base della critica alla “visione cartolinesca”, venne avviato dagli anni ‘70 il nuovo viaggio in Italia che fece emergere un nuovo modo di intendere la fotografia. Il focus era tutto per la bellezza del Mediterraneo e la sua ricchezza culturale (Giuseppe Leone, Ferdinando Scianna, George Tatge), la dimensione urbana (Gabriele Basilico, Mario Cresci, Olivo Barbieri, Luca Campigotto, Gianantonio Battistella, Vittore Fossati, Andrea Abati, Marco Zanta, Nicola Lorusso, Nunzio Battaglia, Vincenzo Castella). Con la città invasa di Roberto Salbitani appare negli spazi urbani l’invasione della pubblicità di cui Oliviero Toscani e Franco Turcati esaltano la dirompente potenzialità mediatica. Nel corso degli anni una parte dei fotografi italiani ha proseguito nella ricerca più tradizionale di quelli che oramai sono gli ultimi scorci della bellezza del paesaggio. Prima Augusto Viggiano, poi Valerio Rebecchi, Cesare Colombo, Ippolita Paolucci, Alberto Tissoni, Carlo Leidi, Antonio Biasiucci, infine Laura Di Bidino, Valerio Desideri.
Elementi di storia dell’arte e di memoria dei luoghi sono stati invece introdotti da Davide Camisasca, Vasco Ascolini, Cesare Di Liborio, Paolo Simonazzi, Bruno Cattani o dai fotogiornalisti Aldo Martinuzzi e Roberto Koch.

L’ultima parte della mostra presenta la visione contemporanea del paesaggio frammentati proposti da Massimo Vitali, Moreno Gentili, Cristina Omenetto, Giovanni Gastel, Marco Signorini, Marco Campanini, Maurizio Montagna, Samantha Banetta, Marco Citron, Luciano Gaudenzio, Massimo Siragusa, Miranda Gibilisco, Maurizio Chelucci e Maurizio Galimberti.
Promossa dall’Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dal C.R.A.F. Centro Ricerca e Archiviazione della Fotografia, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura, dopo l’esposizione a Roma le foto viaggeranno a Zagabria in Croazia e a Lubiana in Slovenia in occasione del Semestre di Presidenza Italiana dell’Unione Europea.

DOVE:
Museo di Roma in Trastevere Piazza S. Egidio, 1B
Martedì-domenica 10.00-20.00; la Biglietteria chiude alle ore 19.00
Intero €7,50; ridotto € 6,50; gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente