Palermo, sabato 25 settembre 2010 – Saranno effettuati oggi i primi rilievi sull’air bus della Wind Jet uscito fuori pista ieri sera all’aeroporto di Palermo. Lo scalo è stato chiuso per 24 ore. Lo comunica l’Enac dopo una riunione operativa. Sull’incidente in cui sono rimaste lievemente ferite una quindicina di persone, ha aperto un’inchiesta la procura di Palermo. Il Pm dovrebbe disporre il sequestro giudiziario dell’aereo che è transennato e presidiato dalla Polaria. A bordo dell’aereo, proveniente da Roma, erano in 123 passeggeri e 5 membri dell’equipaggio. Come causa dell’incidente si ipotizza che l’aereo abbia perso quota forse per una folata di vento. Il velivolo continua a perdere carburante ed è circondato dai vigili del fuoco. I passeggeri, impauriti ma salvi, si lamentano dei soccorsi, arrivati dopo circa un’ora: “Abbiamo dovuto camminare per diversi metri sotto la pioggia”. Prima un forte boato, poi grida e panico a bordo. L’aereo sbanda in velocità ed esce fuori pista.

Tutto in pochissimi istanti anche se ai 123 passeggeri dell’Airbus 300 Wind Jet in volo da Roma a Palermo, sono sembrati interminabili. Si è sfiorata così la tragedia, quando un velivolo della maggiore compagnia low-cost italiana, durante l’atterraggio, è finito sul prato vicino al mare. Secondo la compagnia aerea l’incidente sarebbe stato determinato del “wind sheare” ossia una variazione improvvisa del vento dovuta alle cattive condizioni meteo che ha messo fuori assetto il velivolo facendo piegare il carrello e determinandone l’uscita di pista. Il direttore operativo dei voli Wind Jet, comandante Ilario Tolini, ha detto: ”Al momento sulla base dei dati a disposizione escludiamo un errore da parte del pilota. L’Airbus è stato buttato giù da un colpo di vento mentre era a 300 piedi (150 metri) dallo scalo, toccando terra 400-500 metri prima della pista”. Poi precisa ancora il comandante che il mezzo ”ha tre anni di vita e tre giorni fa è stato ispezionato a Napoli”.

Il pilota del velivolo, ricoverato nell’ospedale di Partinico per accertamenti, ha detto: “Ho avuto la sensazione che l’aeromobile sprofondasse”. Il pilota, riferisce Tolini, “è un comandante anziano con tanta esperienza alle spalle, così come il copilota”. Dopo l’incidente accaduto ieri sera a Punta Raisi, i soccorsi avrebbero subito un ritardo perché il vasto perimetro dell’aeroporto non ha consentito l’immediata individuazione dell’aeromobile. «Siamo quasi arrivati all’aerostazione – ricorda oggi uno dei passeggeri – e durante il percorso abbiamo incontrato pattuglie di soccorritori che cercavano di individuare il luogo dell’incidente, mentre in lontananza abbiamo visto alcuni lampeggianti dei vigili che si dirigevano nella direzione giusta». Il passeggero sottolinea «il grave ritardo nei soccorsi: non è esagerato sostenere che siamo stati lasciati soli. Se le condizioni meteo potrebbero essere la causa dell’incidente è anche vero che senza la pioggia e l’acqua sulla pista l’aereo avrebbe rischiato di incendiarsi con le conseguenze che si possono immaginare».

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