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Roma, martedì 13 luglio 2010 – Chiunque votasse una mozione di sfiducia dell’opposizione per chiedere le dimissioni di esponenti di governo a seguito di indagini ancora in corso, si porrà automaticamente fuori dal Pdl e dalla maggioranza. Questa la linea che il premier, secondo quanto riferito da diverse fonti del centrodestra, avrebbe dettato ai vertici del partito dopo che il “finiano” Bocchino ha chiesto al Pdl di valutare le mozioni dell’opposizione. I finiani, infatti, avevano ribadito in giornata la richiesta di dimissioni del sottosegretario Nicola Cosentino, in mancanza delle quali avrebbero valutato le eventuali mozioni di sfiducia presentate dalle opposizioni, pur non volendo votare in dissenso dal gruppo del Pdl. Lo ha detto Italo Bocchino, parlando con i cronisti alla Camera.

Il Pd ha presentato due distinte mozioni di sfiducia contro i sottosegretari Cosentino e Caliendo, come ha annunciato a Montecitorio il capogruppo Dario Franceschini, auspicando che i due documenti possano essere sottoscritti anche dagli altri gruppi di opposizione. “Dopo le nostre richieste di dimissioni di stamattina – ha detto Franceschini in Transatlantico – non ci sono stati segnali in tal senso da parte del governo. Sono due fatti gravi benché diversi e da parte nostra – ha aggiunto riferendosi alle affermazioni di Di Pietro – non c’é nessuna riflessione in corso, perché la decisione l’avevamo presa già ieri”. Franceschini ha quindi mostrato le due mozioni che aveva appena presentato in aula: “Sono due mozioni distinte – ha proseguito – e come principale partito di opposizione lavoriamo perché ci sia un’intesa più larga possibile tra le opposizioni e perché si creino le condizioni per presentarle insieme agli altri gruppi”.

Il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, a margine di una conferenza per la presentazione di alcuni quesiti referendari, oggi in via del Corso a Roma, ha affermato: “L’Idv ha depositato oggi alla Camera una mozione in cui il Parlamento impegna il Governo a rimuovere il sottosegretario Cosentino perché ha un mandato d’arresto per contiguità alla camorra e perché indagato per la costituzione di un’associazione segreta”. In sostanza, spiega Di Pietro, “chiediamo al governo se ritiene di dover chiedere le dimissioni di Cosentino”. Si tratta, prosegue, di “una mozione ordinaria perché relativa a un sottosegretario e poi perché vogliamo che i parlamentari votino e si assumino ognuno la propria responsabilità” oppure dimostrino “se vogliono rimanere supini”. Vogliamo, spiega Di Pietro, “capire chi ci fa e chi c’è” e vedere se “i parlamentari vogliono ancora una persona con queste ombre”.

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