Roma, mercoledì 9 aprile 2014 – «Era un commissario, era francese», non l’ho nemmeno studiato è colpa del sistema scolastico, era presidente dell’Unione europea e della Corea. Questo il responso di alcuni ragazzi alla domanda chi era Berlinguer. A dare una risposta è Walter Veltroni, ex segretario del Partito Democratico, grazie alla sua opera prima da regista: “Quando c’era Berlinguer”. Il regista stesso afferma di aver voluto «ricostruire il senso di una memoria per raccontare Berlinguer ai ragazzi che non sanno chi era». Il film documentario, scritto e diretto da Veltroni, prodotto da Sky, distribuito da BIM e realizzato da Palomar, sulla vita politica dell’ex segretario del Partito Comunista Italiano, è nei cinema italiani dal 27 marzo e sarà disponibile al pubblico della tv satellitare dal giugno prossimo, in una serie di progetti che Sky dedicherà ai grandi personaggi del recente passato italiano.

Veltroni racconta le vicende di un uomo che è riuscito a portare il PCI a oltre il 34% dei consensi in Italia, e che ha fatto della Questione morale un cavallo di battaglia contro la classe politica dirigente di allora. Racconta le passioni di uomo timido e schivo ma che faceva dell’attività politica ragione di vita. Esempio lampante di chi fosse Berlinguer lo troviamo nell’ultimo comizio del segretario a Padova quando, colpito da un ictus, decise comunque di portare a conclusione il suo intervento. Il regista non si sofferma sulle idee del Segretario e non ne critica o elogia gli atteggiamenti e le scelte politiche, ma si limita a descrivere quello che il PCI rappresentava per 1/3 della popolazione italiana.

Il film, della durata di 116 min., racconta soprattutto quello che Berlinguer rappresenta per un giovane militante, non di famiglia comunista, che aderiva alle idee del Segretario. Walter Veltroni, voce narrante della pellicola, lascia i commenti a personaggi quali Scalfari, Napolitano ma anche Gorbaciov, ex segretario del partito socialista sovietico, presente al funerale in piazza San Giovanni. Tra video di reperti storici e interviste si sviluppa così un film intenso che, a prescindere dagli ideali politici e dalle critiche che possono e devono essere fatte a Berlinguer, dovrebbe essere visto da tutti per conoscere il nostro recente passato troppo spesso ignorato. Ci si chiede come sia possibile che trent’anni fa, piazza San Giovanni, fosse gremita di gente per dare l’ultimo saluto a uno dei più grandi politici dell’Italia repubblicana e oggi, questo stesso politico, è sconosciuto ai più.

Edoardo Tomassi