Roma, lunedì 14 aprile 2014 – Un successo il lavoro della scorsa stagione Il Diavolo Custode di Vincenzo Salemme, tanto che a grande richiesta, ritorna con lo spettacolo che ha registrato incassi da record facendo il giro di tutto lo stivale. Il 3 aprile scorso, è stata la volta della Calabria al Teatro “A. Rendano” di Cosenza.  L’evento a cura dall’Amministrazione comunale della città si è svolto all’insegna del divertimento. Biglietti tutti esauriti. L’opera, scritta e diretta da Vincenzo Salemme. Con Nicola Acunzo, Domenico Aria, Franco Cortese, Floriana De Martino, Antonio Guerriero, Raffaella Nocerino e Giovanni Ribò. Due riconoscimenti per il mattatore napoletano: il Rosone d’Argento dell’Agis Calabria, consegnatogli dal Presidente dell’Associazione Giuseppe Citrigno e il Chicco d’Oro, premio assegnato annualmente al personaggio dello spettacolo più amato dal pubblico. A consegnarlo Gaetano Aiello dell’Azienda Caffè Aiello.

Il suo ritorno in terra calabra è stato graditissimo. Ha saputo fondere il regista, l’attore e l’autore, con colpi di scena che mantengono alto l’interesse fino in fondo e facendo divenire parte integrante della commedia anche il pubblico, scendendo in platea e improvvisando dialoghi. La trama parla di un uomo onesto, Gustavo, con famiglia al seguito. È colmo di debiti e finisce nelle mani degli usurai. Un giorno si presenta il diavolo alla sua porta istigandolo ad ascoltarlo, e dopo i primi indugi si lascia convincere. Il diavolo in questione è abile a farlo cedere poiché fa leva sulle sue debolezze, convincendolo che se fosse a posto la sua vita non porterebbe pistole con sé.  Il ”diavolo custode” offrirebbe una seconda possibilità, quella che ognuno di noi vorrebbe nella vita. Una sorta di Doctor Faustus partenopeo.

L’intento di Salemme è farci vivere quest’opportunità unendo in maniera magistrale la comicità che lo contraddistingue a una riflessione leggera sulla vita: «Ho voluto fare uno spettacolo che vi facesse venire voglia di parlare di più con voi stessi, col diavolo che è in voi senza averne tanta paura, perché se quel diavolo che è in voi è forse solo un povero diavolo, non può farvi del male. E magari vorrebbe darvi una seconda possibilità». Una riflessione arriva spontanea. Cosa faremmo se ci venisse data un’occasione del genere? Un suggerimento a quanti ancora non  abbiano visto la commedia. Fatelo.

Luana Careri

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