Roma, lunedì 11 gennaio 2016 – La Juve non si ferma più e raggiunge la nona vittoria consecutiva a Marassi contro la Sampdoria di Montella. Vince per 2-1 su un campo difficile con le reti di Pogba e Khedira, ma al 18’ circa della ripresa subisce il gol di Cassano e soffre fino alla fine del gara. Morata ancora poco incisivo, poco prima della rete blucerchiata si è divorato un gol di testa, tutto solo davanti all’estremno difensore. Bastava appoggiare la palla in rete ed era fatta. Allo spagnolo in questo momento non gira come dovrebbe. Gira eccome invece a Dybala, che gioca bene e serve l’assist all’inizio della ripresa a Khedira, che entra in area, marcato dal difensore, e segna una bella rete. Allegri può essere contento della sua Juventus e di come si sono messe le cose. Anche senza Marchisio la squadra ha girato a dovere, pur schierando il tanto criticato Hernanes, che ieri ha fatto una buona prestazione, con qualche spunto e qualche suo solito tocco poco controllato. Strano per un brasiliano come lui e per essere un giocatore “tecnico” (come lo ha definito lo stesso Allegri) che dovrebbe rendere il massimo davanti alla difesa. Merito di sicuro degli automatismi che i bianconeri ormai hanno assimilato. Archiviato definitivamente il 4-3-1-2, il modulo è il costante e ben conosciuto 3-5-2 con qualche nota di fantasia in più grazie a Dybala (insostituibile), Cuadrado – entrato al 25’ del secondo tempo al posto di Lichtsteiner e travolgente come sempre -, Pogba (libero di creare e di inventare pur negli schemi di gioco). Nella parte finale della gara, dopo il gol ben orchestrato da Cassano (che è tornato a giocare bene grazie alla cura Montella), i bianconeri hanno sofferto come contro il Carpi. Questa volta più per demerito loro che per bravura e intensità della squadra avversaria. Allegri è andato infatti su tutte le furie, anche perché pareggiare ieri avrebbe voluto dire gettare al vento un’altra giornata favorevole.

Così non è stato per fortuna e la Juventus, al termine del girone di andata è riuscita a essere là dove voleva essere: tra le protagoniste per lo Scudetto, dopo un inizio non proprio folgorante. Nessuno alla decima di Campionato, dopo la sconfitta di Sassuolo, avrebbe potuto profetizzare un simile recupero. I tre punti di ieri invece hanno acconsentito di scalare ancora posizioni, grazie agli stop di Fiorentina e Inter. E di scavare un altro piccolo solco dietro, grazie ai pareggi di Roma e Milan. Solo il Napoli, che chiude il girone di andata con il titolo di Campione d’Inverno, tiene il passo della Signora, ma la distanza dalla vetta si riduce di un punto. Adesso la squadra di Allegri è a sole due lunghezze dalla testa. La Juventus ormai gira bene e con la prossima gara potrebbe raggiungere le 10 vittorie consecutive. La sfida di Udine tra l’altro, oltre ad aprire il girone di ritorno, apre anche alla possibilità di rivincita contro le squadre che ad inizio campionato hanno inflitto figuracce e tolto punti ai bianconeri. Il momento della “vendetta” potrebbe essere arrivato. All’andata Allegri raccolse zero punti nelle prime due gare, 1 punto nelle prime tre. Potrebbe essere arrivato il momento di riprendersi una bella rivincita. Senza contare che la seconda di ritorno sarà in casa contro la Roma, cioè contro una diretta pretendente per lo Scudetto (anche se per il momento scivolata 5 punti sotto). Tutte le altre grandi, tranne Fiorentina e Milan, dovranno andare a Torino, per cui il vantaggio ce l’avrà la Signora.

Infine c’è anche da dire che mancano ancora due pezzi pregiati alla collezione di Allegri. Asamoah e Pereyra. Con il loro rientro la squadra potrà essere molto più competitiva per qualità delle giocate e per fantasia. Saranno loro gli acquisti più importanti di gennaio, perché potranno far riposare alcuni titolari e offrire alternative ad Allegri. Le gare contro Verona e Sampdoria, non bellissime in generale, hanno anche messo in evidenza che alcuni giocatori hanno bisogno di tirare il fiato.