Roma, Lunedì 27 aprile 2013. Il quartiere Testaccio è una vera e propria miniera di teatri, sul versante tiberino sono ospitati infatti ben nove teatri, concentrati in poche centinaia di metri quadrati: Teatro della Cometa, Antigone, Testaccio ed altri. Tra questi, il Teatro Accènto è uno spazio culturale di 35 posti che offre spazio sia a giovani talenti che ad attori noti, compagnie romane e non. Il cartellone teatrale si avvicina alla fine dell’ottava stagione, dodici commedie improntate su toni ironici, “storie spassose ma non spensierate”, precisa il direttore artistico del teatro La Delfa. Dopo il fortunato debutto nel 2010 e nell’anno successivo, in cui si registra il tutto esaurito, dal 19 al 28 aprile torna in scena “Sorelle”. Una divertente commedia al femminile, scritta e interpretata da Sara Guarandini e Simona Zilli, per la regia di Pascal La Delfa. .

La descrizione surreale, sottolineata da sottili accorgimenti registici e dalla versatilità delle attrici, mette in luce il contrasto caratteriale tra le due protagoniste: cose dette e non dette, ciò che sembra e ciò che inevitabilmente è. Sullo sfondo la sala d’attesa di un ufficio notarile, dove sedie e appendiabiti diventano un wormhole, ossia un tunnel gravitazionale, l’oggetto o il luogo che permette di viaggiare nel tempo. Questa interruzione del flusso spazio-tempo accade ogni volta che Lisa ed Emma si tolgono o rimettono al loro posto il soprabito, come ad annunciare l’atterraggio in un altra dimensione in cui a cambiare sono solo i dettagli, ma non il finale. C’è inoltre un rimando a Pirandello e ai suoi “personaggi in cerca d’autore”, nel graduale passaggio iniziale delle attrici dal ruolo di persona a quello del personaggio che esce e rientra nella parte, scomponendo lo spazio teatrale.

Il tema è tutto al femminile: la casa, la mamma, la zia, le sorelle; il notaio e qualsiasi altra presenza maschile sono solo immagini che aleggiano sulla scena. Una storia che incastra ricordi e scelte di due sorelle tanto distanti quanto unite e complementari, che si rincontrano e si confrontano in tutta la loro diversità. Una regia fatta di effetti speciali e flashback, dialoghi e pensieri espressi ad alta voce, come in un fumetto. Una storia in cui si può premere rewind e tornare indietro: cosa sarebbe successo se fosse andata in un altro modo? La storia cambia, si ripete, i personaggi si scambiano identità e continuano ad incontrarsi. Un legame insormontabile che riavvicina per coincidenze o destino le due facce della stessa medaglia.

Giulia Paciotti