Roma, lunedì 17 settembre 2012 – Una Roma a “due facce” vista ieri all’Olimpico, da far invidia al miglior Harvey Dent, il “Due Facce” per antonomasia, nemico storico di Batman. Brillante e straripante nel primo tempo, molle e scollata nel secondo. Il risultato è la prima sconfitta della Roma in questa stagione, che non vince in casa dall’ 11 aprile scorso, quando battè l’Udinese per 3-1. Da lì in poi, solo delusioni per i tifosi giallorossi.

Questa però ha dell’incredibile: prima parte di gara bellissima della Roma, che passa in vantaggio con un colpo di testa di Florenzi che raccoglie splendidamente la respinta del palo preso dal capitano Francesco Totti con un tiro potentissimo da metà campo.  Passano solo nove minuti e la Roma raddoppia: Lamela converge da destra verso il centro ed indovina un sinistro a giro di chirurgica precisione; veementi le proteste del Bologna perché la Roma, secondo loro, doveva sportivamente buttare fuori dal campo il pallone per permettere le cure mediche al loro giocatore Perez che, infortunatosi durante un contrasto di gioco con Pjanic poco prima,  era rimasto dolorante a terra.

Nella ripresa però cambia tutto:  In un minuto si passa dallo 0-2 al 2-2. Prima Gilardino sfrutta nel migliore dei modi un cross dalla destra di Kone, poi Diamanti, servito dallo stesso Gilardino, fredda l’incolpevole Stekelenburg con un collo sinistro fulminante. Cala il gelo tra i romanisti. Fantasmi di un’altro passo falso in casa che prendono corpo proprio allo scadere del match, quando Gilardino, approfittando di un goffo scontro tra Stekelenburg e Burdisso, insacca il gol della sua doppietta personale e del definitivo 3-2, che condanna la Roma ad un’inaspettata, quanto dolorosa, sconfitta.

Florenzi e Zeman
Florenzi e Zeman

Ora la piazza è un fiume in piena: chi dà la colpa alla difesa, chi alla squadra in generale, chi all’allenatore, chi agli infortunati. Si è passati dall’euforia più totale per la strepitosa vittoria sull’Inter di due settimane fa, ad una nuova delusione casalinga che ha riportato a Roma gli spettri della stagione scorsa, mai così evidenti con in questa partita: bella nel primo tempo e “bestia” nel secondo. Limite principale della scorsa stagione targata Luis Enrique. Ora la squadra di Zeman si proietta alla difficile e delicata trasferta di domenica prossima a Cagliari con l’obiettivo di un pronto riscatto, per far ricredere molti tifosi scettici e dubbiosi, giustamente, dopo la prestazione di oggi. Tifosi che però hanno un dubbio, una domanda, un tormento che li affligge: qual è la vera Roma? Quella veloce e frizzante di Milano e del primo tempo di ieri con il Bologna, o quella imballata e macchinosa della seconda parte di gara contro i “felsinei”? Ai posteri l’ardua sentenza.

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