Roma, mercoledì 26 agosto 2015 – La Juve si mangia Zaza? Dopo Giovinco un altro giovane predestinato a vestire e a fare grandi cose con la maglia bianconera sembra invece pronto ad essere ceduto all’estero. È il bello del calciomnercato e descrive la crisi di nervi che aleggia su Corso Galileo Ferrarsi. Le chiacchiere di mercato, in questa ultima, frenetica settimana, dicono che il West Ham si è fatto avanti e lo abbia richiesto in prestito con la possibilità di riscattarlo a fine stagione per una cifra intorno ai 15 milioni (ma chissà quanto questa richiesta non sia stata sollecitata dalla dirigenza, visti i buoni rapporti con la società degli Hammers dopo la cessione di Ogbonna). Se fossero vere le notizie che la Juventus lo ha pagato 18 milioni al Sassuolo, il risultato sarebbe una minus valenza di 3 milioni netti nel giro di qualche settimana. Un default da crisi asiatica insomma. Zaza infatti è arrivato a Torino a luglio e durante la preparazione e in poche sessioni di lavoro deve aver dimostrato all’area tecnica di non essere da Juve – un mantra che viene ripetuto dall’apertura del mercato. Questo almeno a giudicare da quanto sta avvenendo.

Intanto chissà se Cuadrado, con il quale si vorrebbe far quadrare il cerchio e perfezionare la squadra, sia davvero un uomo da Juventus. In questa operazione sono i bianconeri ad uscire vincenti sotto l’aspetto finanziario. Uomo mercato già inseguito nel 2014, quando vestiva in viola, fu lasciando andare al suo destino a malincuore, perché la Fiorentina chiedeva oltre 30 milioni. Da ricordare poi che fu una delle cause dell’abbandono di Antonio Conte. A gennaio sembrava definitivamente perso quando su di lui si è avventato il Chelsea, pagandolo 33 milioni (più il noleggio alla Fiorentina di Salah). Adesso lo stesso Chelsea ha aperto al prestito a 1,5 milioni con riscatto facoltativo fissato a 25 milioni. Quindi per il momento la Juventus si godrà le sue prestazioni sborsando una modica cifra e poi a giugno deciderà se riscattarlo oppure rispedirlo al mittente. Cuadrado non è il trequartista che sperava Allegri, ma è un uomo di fascia che in Italia ha dimostrato di avere fantasia, capacità di dribbling, velocità, coraggio in attacco e grinta da vendere. Se i sei mesi londinesi non lo hanno svuotato di tutto questo, forse potrà essere utile alla causa bianconera, dopo la pessima performance di domenica scorsa.

Tornando infatti alla gara con l’Udinese, Allegri ha tutte le scusanti del caso e il credito di fiducia per la splendida cavalcata della scorsa stagione, che lo ha portato a sfiorare il triplete, perdendo tra l’altro contro un Barcellona stellare. Qualche scelta sbagliata domenica in campo si è vista, giudicando da fuori. Forse avrebbe potuto inserire Sturaro fin dall’inizio, dando più tonicità e aggressività al centrocampo, e piazzare Pereyra come trequartista. Non era facile comunque trovare la quadra di una linea mediana ridotta dalle partenze di Pirlo e Vidal e dagli infortuni di Marchisio, Khedira, Asamoah. Inoltre è chiaro che non si possono vincere tutte le partite e comunque ha ragione Allegri quando afferma che il Campionato è una maratona, non una corsa di velocità. Si vince alla distanza, ma bisogna mantenere la calma e la lucidità. Coman non ha giocato male. È un top player e può essere una grande risorsa per la Juventus di quest’anno. Dybala è un altro grande fenomeno. E se Allegri ha deciso di utilizzarlo a sprazzi avrà avuto le sue buone ragioni. Il tempo è galantuomo, bisogna saper aspettare. Intanto adesso arriva la Roma, che come la Juventus ha avuto una mezza falsa partenza, pareggiando a Verona. La falsa partenza non è stata tanto per il pareggio, quanto per il poco gioco espresso. E la Roma aveva tutti i titolari. Per i bianconeri invece le assenze hanno pesato, ma il gioco a sprazzi c’è stato e anche le conclusioni nella porta avversaria.

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