Roma, sabato 22 settembre 2012 – “Libera il pensiero” è lo speranzoso motto di Vincenzo Zingaro, direttore artistico del Teatro Arcobaleno di Roma alla presentazione della nuova stagione teatrale. Varia è l’offerta in cartellone con spettacoli di fusione di molteplici generi artistici come inno al teatro, alla musica, al ballo, e ai versi poetici con partiture che affondano salde radici nel teatro classico ma con un mobile sguardo proiettato nel futuro. Del resto cosa sarebbe il teatro senza il canto e la danza senza la poesia? Testi lirici ma anche di denuncia sociale accompagnati da originali riscritture sceniche di opere note del teatro italiano del Novecento. Un teatro che induce alla riflessione e si erge a scudo contro alienazione e inciviltà, per favorire lo sviluppo della persona dal punto di vista umano e culturale nel contempo. Dall’estatico contesto di “Cuadros flamencos de Garcia Lorca” uno spettacolo che spazia dal ballo alla prosa, attraverso la vita e le arti del grande poeta Federico Garcia Lorca, a cura della Compagnia del Teatro di Valencia su testo e regia delle artiste Maite Gil e Sofia Grande, all’insolito e crudo ritratto dell’amante del criminale nazista in “Eva Braun coniugata Hitler” per l’interpretazione di Marianna De Micheli su regia di Sergio Basile e testo di Luciana Grifi, a “Odi et Amo” un emozionante viaggio tra le più toccanti poesie d’amore del mondo classico, passando in un battito di mani dall’Antica Grecia all’Antica Roma, con gli attori Edoardo Siravo, Paola Cerimele, Silvia Siravo, Raffaello Lombardi ed accompagnamento musicale di Piero Trofa, per la regia di Michele Di Martino, a “Paolo Borsellino essendo stato” spettacolo scritto, diretto ed interpretato da Ruggero Cappuccio che narra degli ultimi giorni di vita del celebre magistrato italiano Paolo Borsellino, ucciso dalla mafia nel 1992. La storia di un uomo che, pur nell’abbandono di tutti, resta a combattere eroicamente per amor di giustizia.

Il palco del Teatro Arcobaleno prosegue con “Il berretto a sonagli” un’originale riscrittura scenica dell’opera di Luigi Pirandello a cura del regista Nicasio Anzelmo, con Sergio Smorfa, Liliana Randi, Nicola Ciccariello, Chiara Politanò, Nina Raia, Lorenzo Lucchetti e Gioietta Gentile e propone poi “Terroni” il già noto spettacolo di Teatro Canzone tratto dal best seller di Pino Aprile, una sorta di missione verità per dar luce alla vera storia dell’unità d’Italia, adattato diretto ed interpretato da Roberto d’Alessandro coadiuvato in scena dal gruppo musicale dei Pandemonium con brani di Edoardo Bennato, Domenico Modugno e musiche popolari dell’Ottocento. Si aggiunge al tutto “Immaginaria Commedia” scritto e interpretato da Duccio Camerini e Alfonso Sessa, per la regia di D.Camerini. L’emozionante racconto dell’immigrazione dei comici italiani nella Parigi del Cinquecento, attraverso cui essi influenzarono tutta la cultura europea e diedero vita alla Commedia dell’Arte, facendo persino scuola al più grande drammaturgo francese, in arte Molière. Mentre nello spettacolo dedicato a Giorgio GaberIl suo nome era…il signor G” a opera dei Pandemonium e dell’Orchestra dal vivo, vengono delineate le fasi fondamentali del percorso artistico di Gaber come una sorta di omaggio al celebre cantautore milanese e alla sua arte. “La pace”, su testo del commediografo greco Aristofane, con Ugo Cardinali, Vincenzo M. Battista, Rocco Militano, Fabrizio Passerini, Camillo Ciorciaro, per l’adattamento e regia di Vincenzo Zingaro, presenta il tema della spasmodica ricerca della concordia fra i popoli. In quest’opera il protagonista, liberando dalla prigionia un personaggio divino a dispetto dei mercanti di armi, riesce a distogliere la Grecia dalla guerra. Con “Otello in danza” per l’ideazione e le coreografie di Rossana Longo, interpretato da Victor Carl Reddick e dalla Compagnia di danza “Il Cerchio e il Centro” si passa a vele spiegate dai versi del drammaturgo inglese William Shakespeare all’opera dell’altrettanto celebre compositore Giuseppe Verdi.

Il recital “Ariel” diretto e interpretato da Giovanni de Nava, ripercorre la vita e le opere di Gabriele d’Annunzio con l’intento di rivalutarne l’arte a dispetto del bando culturale posto in atto dalla critica del suo tempo. In “Le memorie di un impresario” scritto ed interpretato da Carlo Molfese con Antonio Coppola, Loredana Castrovilli, Maria Giordano, per la regia di Marco Simeoli, il pubblico viene accompagnato per mano attraverso le tappe fondamentali del percorso artistico di Molfese, ripercorrendo  la creazione del mitico Teatro Tenda di Roma, dove negli anni Settanta grandi nomi dello spettacolo – da Eduardo de Filippo a Gigi Proietti, da Vittorio Gassman a Massimo Troisi, da Roberto Benigni a Dario Fo, etc. – ebbero modo di realizzare un nuovo modo di fare teatro, per portare l’arte anche nei quartieri meno centrali della capitale. Una sorta di laboratorio teatrale con un’offerta artistica che andasse incontro anche ai gusti del popolo oltre che a quelli dell’élite culturale del tempo. Con “I parenti terribili” che costituisce la riscrittura scenica a opera di Ilaria Testoni del romanzo I ragazzi terribili del drammaturgo francese Jean Cocteau viene posto in scena il dramma dell’amore incestuoso in un intrigo pieno di qui pro quo all’interno di un’insolita famiglia.

Gli interpreti di questa rappresentazione teatrale sono Mauro Mandolini, Francesca Di Nicola, Annalisa Biancofiore, Manola Rotunno, con musiche di Giovanni Zappalorto. Per l’offerta teatrale dedicata ai bambini vengono poste in scena le seguenti rappresentazioni “Allegro con Trio” scritto e diretto da Dosto, con i Musicomici in cui tre buffi artisti di strada, per ironia della sorte, vengono chiamati a sostituire un famoso trio musicale; “Il meraviglioso mago di Oz” dello scrittore statunitense Lyman Frank Baum, adattamento Sonia Turchi, regia Dosto, un divertente spettacolo in cui l’interesse del pubblico vien alimentato dal fatto di essere esso stesso chiamato a interagire con gli attori; in “Spazzasmog e i segreti di sottocittà” di Valentina Bruscoli, diretto ed interpretato da V. Bruscoli e Marco Quaglia, un giovane amante di musica e natura vedendo la metropoli invasa dai roditori indìce una spedizione nei sotterranei per stimolare la popolazione alla difesa del rispetto ambientale. Il clima che si respira oggi nel nostro Paese è quello di un nuovo fermento in cui un pubblico sempre più vasto, stufo di programmi privi di senso e all’insegna di falsi miti, chiede cultura.

Il Teatro Arcobaleno con la nuova stagione teatrale e il suo laboratorio formativo gratuito per i giovani tra i 18 e i 35 anni di età – corsi di recitazione, fotografia, illuminoteca, ripresa e video-editing – intende essere una roccaforte in cui sia ancora possibile render partecipe, con un linguaggio espressivo innovativo, un numero sempre crescente d’individui alla bellezza e alla valenza dell’arte.

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