Roma, venerdì 29 marzo 2013 – Torna a Roma dal 2 al 14 aprile la 12° edizione di Trend, rassegna teatrale che presenta le nuove produzioni teatrali della scena britannica contemporanea, di solito tra le più all’avanguardia in Europa. Trend, curata da Rodolfo di Giammarco, apprezzato critico teatrale de “La Repubblica”, presenta nella Capitale autori non più giovanissimi, ancora poco conosciuti in Italia, ma di intensa forza espressiva. La rassegna presenta cinque testi contemporanei, per un totale di tre autori inglesi, due scozzesi, quattro quarantenni e una over sessanta, e sarà ospitata in tre teatri romani, l’Argot Studio, il Teatro Vascello e il Teatro della Tosse, e portati in scena da alcuni bravi registi italiani come Tiziano Panici, Paolo Zuccari, Fabrizio Arcuri, Marco Calvani e Roberto Rustioni.

La rassegna nello specifico mette in scena l’instabilità fra le generazioni, come avviene in “Good with People” di David Harrower; la fragilità di solitudini che si riconoscono, in “Being Norwegian” di David Greig; la deformante normalità di coppie guastate dentro in modo impercettibile, in “Stockholm” di Bryony Lavery; l’imprevedibilità ossessiva di rapporti soggetti al cambiamento nel tempo, in “Seven Tunes on a Flute” di Sam Hall; il lacerante isolamento di un uomo solo che racconta una tragedia vista dalla condizione del margine, in “Banquo” di Tim Crouch. «Trend, realizzata come sempre col sostegno di Roma Capitale – Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico, e con il supporto del British Council, attraversa il panorama complesso e vario della drammaturgia inglese dell’ultimo decennio – dichiara il curatore -, con la curiosità e l’ostinatezza di chi vuole puntare lo sguardo altrove, al di là di quotidiane e miopi visioni, alla ricerca di messe a fuoco di un qualunque senso nuovo».

Apre la rassegna, il 2 e il 3 aprile all’Argot Studio, il testo Bravo con le persone (Good with people) di David Harrower, traduzione di Natalia di Giammarco, che vede in scena Vanessa Scalera e Tiziano Panici, che firma anche la regia. L’autore del grande successo Blackbird, torna ad occuparsi di un caso morale senza porre alcun giudizio nella vicenda. Lascia il pubblico nella difficoltà di attribuire un giudizio alla vicenda narrata, senza però dare appigli sufficienti. Alimentando anzi l’incertezza, spostando l’asse dell’empatia nei confronti dei due protagonisti e ribaltando il ruolo di chi infligge la colpa e di chi la subisce. Progetto visivo di Andrea Giansanti. Musiche originali di Marco Scattolini. Costumi ed elementi di scena Marta Genovese. Organizzazione di Katia Caselli. Con il contributo artistico di Alice Spisa e Francesco Frangipane.