Roma, martedì 9 ottobre 2012 – Oggi e domani al Teatro Vascello di Roma continua la stagione della danza contemporanea con lo spettacolo “Relazioni Pericolose” della compagnia Spellbound Contemporary Ballet. Coreografia e set concept a cura di Mauro Astolfi. Sul palco Maria Cossu, Marianna Ombrosi, Alessandra Chirulli, Giuliana Mele, Gaia Mattioli, Sofia Barbiero, Mario Laterza, Giacomo Todeschi, Michelangelo Puglisi. Musiche originali Notfromearth. Disegno Luci Marco Policastro. Scene Andrea Sorbera. Già il titolo dello spettacolo, “Relazioni Pericolose”, è di per sè un piccolo azzardo, perché rimanda e riconduce al capolavoro di Choderlos De Laclos (Les liesons dangereux) –  romanzo epistolare che suscitò un grande scandalo nella Francia libertina del Settencento, portando quasi alla pubblica condanna il suo autore – e innesca una sorta di immediata aspettativa nello spettatore. Che si aspetta, se le reminiscenze scolastiche lo aiutano a dovere, personaggi licenziosi, intriganti, assoluti e libertini. Protagonisti di amori violenti e passionali. Le “relazioni pericolose” di Mauro Astolfi (guarda il trailer) investigano invece una apparente calma, una normale relazione fatta di incontri, di una lettura accidentale di lettere, di messaggi che arrivano forse nelle mani sbagliate e che come nei migliori romanzi epistolari, diventano l’inizio e la fine di tutto quello che si era creduto fosse la realtà. Una strana casa fa da cornice, un ambiente che riceve ospiti e dove sono attesi appuntamenti, ma dove nessun padrone di casa in realtà invita nessuno. Spellbound immagina o forse osserva l’aspetto pericoloso di altri tipi di relazioni, non necessariamente a sfondo sessuale, non così manifeste ed estreme …ma piuttosto le tante piccole, sottili relazioni che diventano molto pericolose quando non si capisce esattamente chi e con cosa si sta avendo a che fare. Possono essere le relazioni con la nostra mente, con dei fantasmi da noi generati…ma che a furia di evocarli diventano in carne ed ossa un rapporto con la solitudine visto come un male quando invece a volte potrebbe essere un bene.