Roma, lunedì 19 giugno 2017 – Il radicalismo all’incontrario. Alla moschea di Finsbury Park, intorno alla mezzanotte di oggi un uomo su un furgone si è gettato contro la folla di fedeli che stavano uscendo dalla preghiera per il Ramadam. Sono otto le persone travolte, di cui una è morta e altre tre sono in gravi condizioni. L’uomo, che dopo l’attentato ha cercato di fuggire, e che al momento del gesto è stato sentito urlare frasi di odio contro i musulmani, è stato arrestato dalla polizia. Per l’Imam della moschea di Finsbury Park si tratta di terrorismo. Di fatto è una miccia accesa che potrebbe avere gravi conseguenze. Dopo la serie di attentati perpetrati dai seguaci del radicalismo arabo e musulmano, questo è il primo atto di violenza contro chi professa la religione musulmana nel Regno Unito e potrebbe accendere una guerra di religione. Non è un fatto da sottovalutare perché mette a rischio la convivenza e la pace a Londra, una delle città più multiculturali al mondo, nel Regno Unito. È un’altra tegola per la traballante Prima Ministra inglese Teresa May, perchè potrebbe eccitare le menti di altri pazzi, avversi alla presenza di Musulmani in Europa. Il gesto inoltre potrebbe spingere verso il radicalismo frange di giovani musulmani inglesi, che adesso si sentono minacciati nella City. Insomma la notizia non è da prendere alla leggera perché mina le basi della libera e civile convivenza.

Di Stefania Basile

Sono nata nel 1977 all'estremità meridionale della Calabria tirrenica, nella città di Palmi, che si affaccia sullo stretto di Messina e sulle splendide isole Eolie. Amo le mie origini e Roma, la città dove vivo per motivi professionali. Come diceva la grande Mia Martini: «il carattere dei calabresi a me piace moltissimo. Possiamo sembrare testardi, un po' duri, troppo decisi. In realtà siamo delle rocce, abbiamo una grande voglia di lavorare e di vivere. Io non sono di origine, io sono proprio calabrese!».

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