Roma, martedì 6 novembre 2012 – E’ stata inaugurata lo scorso 28 ottobre la grande mostra internazionale “Urban Contest”, evento in collaborazione con 21 Grammi ed il locale Lanificio in via di Pietralata 159a, Roma, che vede come protagonisti numerosi esponenti della Street Art italiana ed estera. Durerà fino al 10 novembre. L’esposizione di 50 opere curata dalla società romana 21 Grammi offre una visione suggestiva della Street Art contemporanea, che soprattutto in Italia ha difficoltà ad emergere. Le opere in mostra verranno messe all’asta l’11 Dicembre nella Capitale, in collaborazione con Minerva Auctions.

La galleria nasce dal bisogno di esporre liberamente le opere, senza percorsi specifici, guidati solamente dalla propria passione. Qui gli artisti si fondono tra chi rivendica l’uso di bombole spray (strumento legato alla radice della street art, ovvero una delle quattro discipline Hip Hop, il Writing) e chi ha aggiunto al proprio repertorio anche il classico pennello, per dare tocchi e sfumature differenti. “La Street Art approda in Italia già dagli anni ’90 – con notevoli difficoltà dovute all’emarginazione sociale – e da 3-4 anni a questa parte ha preso maggior rilievo. Questo lo si può notare anche dalla crescita quantitativa di eventi legati a questa forma d’arte”. A dirlo è Rocco Schiavone, responsabile della Comunicazione di Urban Contest, che aggiunge: “I partecipanti sono in buona parte professionisti, mentre il resto è composto da artisti di strada, che creano una sorta di conflitto interno ed implicito, tra chi ha basi accademiche forti e chi rivendica l’arte come espressione innata dell’animo”.

Ivana, collaboratrice di 21 Grammi, ci spiega le origini della Street Art: “Tutto nasce negli anni ’70 tra New York e Philadelphia dal writing, una delle quattro discipline dell’ Hip Hop, dalla volontà dei ragazzi emarginati di rafforzare la propria identità sociale, cominciando a scrivere il proprio nome ovunque, nelle metro e successivamente sui muri, affinando passo dopo passo le tecniche di scrittura. La street Art nasce da questo, misto al sentimento di riappropriarsi dello spazio pubblico invaso dalle pubblicità, passando per la “Guerrilla Art” (usando tecniche come stencil e installazioni) e il Culture Jamming (la modifica di cartelli pubblicitari). Nonostante la fatica ad emergere -conclude Ivana- l’Italia è una meta ambita tra molti writers internazionali, e si spera che si possa ottenere, come avviene in molti stati civilizzati, il giusto riconoscimento a questa forma d’arte”.

Marco Ruggeri

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