Roma, sabato 1 settembre 2018 – Sono sette i finalisti dell’ottava edizione del “Premio critica sociale sorriso diverso”, che si terrà venerdì 7 in occasione della 75/a mostra d’arte cinematografica di Venezia. L’organizzazione è curata da “Tulipani di seta nera”, la struttura di Roma che organizza l’omonimo festival, e da “Università cerca lavoro”.

Il festival internazionale del film corto “Tulipani di seta nera” è una manifestazione organizzata dall’associazione studentesca “Università cerca lavoro”, su idea di Paola Tassone. L’obiettivo di promuovere il lavoro di giovani autori, che con le proprie opere, raccontano, tramite le immagini, dice l’ideatrice, «non il semplice racconto di una diversità, ma l’essenza della diversità, sapendola soprattutto valorizzare».

L’appuntamento è per venerdì 7 settembre alle 12 nella Sala Taverna dello spazio Italian Pavilion, all’Hotel Excelsior. Così la più grande mostra d’arte cinematografica d’Europa si dedicherà al sociale con il premio collaterale di critica sociale “Sorriso diverso Venezia 2018”. Il riconoscimento verrà attribuito all’opera presentata che meglio valorizzerà i temi sociali e umani. Il premio, quest’anno in collaborazione Born To Fly Network, è istituito dall’Associazione Ucl (Università cerca lavoro).

Direttrice del premio è Paola Tassone, con la collaborazione dei produttori Diego Righini e Leonardo Jannitti Piromallo, la quale da anni si occupa di utilizzare lo strumento cinema come valorizzatore di tematiche sociali, portando all’attenzione del pubblico prodotti cinematografici interessanti con messaggi di vita vera che forniscano grandi momenti di riflessione, speranza, rispetto e capacità di ascolto.

I sette film in lizza per il premio sono stati selezionati dal direttore della Mostra del cinema di Venezia, Alberto Barbera. A decretare il vincitore sarà una giuria di esperti critici cinematografici, presieduta da Catello Masullo e composta da Paola Dei, Stefano Carlo Giussani, Franco Mariotti, Massimo Nardin, Rossella Pozza e Roberta Rabino.

Film in nomina per il Premio sorriso diverso Venezia 2018

– Saremo giovani e bellissimi di Letizia Lamartire, per aver saputo portare sullo schermo un nuovo tipo di famiglia e aver indagato i particolari rapporti, a volte esagerati, che si instaurano fra madre e figli.

– Un giorno all’improvviso di Ciro D’Emilio, per aver evidenziato quanto il successo, a volte, possa costare caro e richiedere compromessi.

La profezia dell’armadillo di Emanuele Scaringi, per aver portato sullo schermo il disadattamento sociale che in molti provano, soprattutto fra le generazioni più giovani, in bilico su un mondo privo di certezze che non è in grado di ascoltarli.

– Camorra di Francesco Patierno, per aver raccontato con coraggio una parte nera della storia italiana, incentrato su Napoli e la criminalità organizzata.

What you gonna do when the world’s on fire di Roberto Minervini, per aver parlato dei problemi di integrazione fra diverse comunità, nello specifico di quella afro-americana.

Isis tomorrow. The lost souls of Mosul di Francesca Mannocchio e Alessio Romenzi, per aver mostrato agli spettatori la situazione di un Iraq martoriato dalla piaga dell’Isis.

Soni di Ivan Ayr, per aver dato risalto alla lotta contro la violenza sulle donne.

Di Stefania Basile

Sono nata nel 1977 all'estremità meridionale della Calabria tirrenica, nella città di Palmi, che si affaccia sullo stretto di Messina e sulle splendide isole Eolie. Amo le mie origini e Roma, la città dove vivo per motivi professionali. Come diceva la grande Mia Martini: «il carattere dei calabresi a me piace moltissimo. Possiamo sembrare testardi, un po' duri, troppo decisi. In realtà siamo delle rocce, abbiamo una grande voglia di lavorare e di vivere. Io non sono di origine, io sono proprio calabrese!».

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