Roma 27 aprile 2013 – Ancora una settimana di tempo per poter ammirare alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma i capolavori dell’arte giapponese del Novecento. Dopo quasi ottant’anni di assenza dai musei italiani torna “Arte in Giappone 1868-1945”, evento inaugurato lo scorso 26 febbraio che terminerà sabato 5 maggio 2013. Reso possibile grazie alla collaborazione fra l’Istituto Giapponese di Cultura/Japan Foundation, al Museo Nazionale di Arte Moderna di Kyoto, all’Ambasciata del Giappone in Italia e alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, la Galleria ospita 170 opere selezionate con gran cura da Masaaki Ozaki, Ryuichi Matsubara e Stefania Frezzotti. L’idea è di far entrare in contatto il pubblico con un periodo storico e artistico poco conosciuto in Occidente. In primo piano nelle sale il rinnovamento artistico del periodo Meiji (1868-1912) e della fine della seconda guerra mondiale. Un momento durante il quale il Giappone esce da due secoli di feudalesimo e completo isolamento da cui prende vita una crescente ripresa ed una forte modernizzazione tecnica, economica e sociale sull’impronta dei modelli occidentali. Tutto questo porterà alla nascita del termine “stile Nihonga”, traduzione di “pittura in stile giapponese”, necessario per distinguersi dalla pittura Yoga, traduzione di “pittura stile occidentale”.
Come spesso accade nel mondo dell’arte verso gli ultimi decenni del XIX secolo rinasce la voglia di un ritorno ala tradizione e alla vecchia cultura giapponese. La pittura nihonga e le arti applicate esposte all’interno della mostra sono una serie di opere che reinterpretano lo spirito della tradizione. Dai kakemono, i tipici dipinti su rotoli verticali di carta o di seta, si passa ai magnifici paraventi che decoravano gli interni delle case giapponesi, alle lacche, le ceramiche, i tessuti, i kimono, i vasi, gli intagli in legno e i capolavori di una lunga e raffinata tradizione artigianale che tanto aveva influito sulla moda europea del giapponismo.
Tra gli artisti del periodo Meiji (1868-1912), agli albori della rivoluzione del nihonga, sono presenti Kawanabe Kyōsai, Kanō Hōgai, Hashimoto Gahō, Shimomura Kanzan, Kawai Gyokudō, Mori Kansai, Kishi Chikudō, Kōno Bairei, Tomioka Tessai. Il periodo Taishō (1912-1926), il momento della piena fioritura artistica, è rappresentato da Yokoyama Taikan, Hishida Shunsō, Yamamoto Shunkyo, Hirafuku Hyakusui, Takeuchi Seihō, Kaburaki Kiyokata, Fukuda Heihachirō, Kosugi Hōan, Hashimoto Kansetsu, Ogawa Usen. La maturazione del nihonga moderno, fra Taishō e Shōwa (1926-1989), comprende opere di Matsuoka Eikyū, Maeda Seison, Uemura Shōen, Yasuda Yukihiko, Kobayashi Kokei, Imamura Shikō, Hayami Gyoshū, Murakami Kagaku, Tsuchida Bakusen, Tomita Keisen. Purtroppo per esigenze conservative e per la delicatezza dei materiali la mostra è stata divisa in due parti. Dal 4 aprile all’ultima data di sabato 5 maggio 2013 è stata allestita la seconda parte con sostituzione quasi totale dei dipinti e parziale delle opere d’arte.
Galleria Nazionale d’Arte Moderna Viale delle Belle Arti 131, 00196, Roma da Martedi a Domenica 10:30-19:30 La mostra si terrà dal 26 Febbraio 2013 al 5 Maggio 2013