Roma, giovedì 17 marzo 2016 – La Juve vale il Bayern Monaco. La squadra di Allegri esce a testa alta dall’Allianz Arena, perdendo 4-2 ai supplementari dopo ave rischiato di passare il turno contro i campioni bavaresi, annichiliti per 70 minuti buoni. La gara è stata il negativo (inteso in senso fotografico) della gara di andata finita 2-2 a Torino. Tutti si aspettavano che nello stadio di casa, con il tifo a favore, il Bayern aggredisse e frastornasse la Signora. È stato l’esatto opposto. La Juventus per gran parte della gara ha impedito agli avversari di giocare, li ha schiacciati, li ha annullati, li ha pressati e ha dimostrato al mondo calcistico che con un po’ di fortuna in più, un arbitraggio più neutrale o meno deficitario, avrebbe potuto sbattere fuori il grande Bayern. In fondo si gioca 11 contro 11 e il calcio è questione di testa non tanto di uomini. Anche perché se si fosse dovuto guardare ai giocatori a disposizione Allegri in un sol colpo ne aveva persi 4 e di fondamentali, più due perché esclusi dalla lista Uefa a causa dei lunghi infortuni. Priva di Dybala, Marchisio, Chiellini e Mandzukic, lasciati a casa Asamoah e Lemina, che vengono da lunghe degenze e hanno comunque recuperato bene, Allegri ha sempre sostenuto che la squadra sarebbe andata a Monaco per fare la partita e se possibile l’impresa. A posteriori, con il senno di poi, anche se non ha passato il turno, la Juve ha fatto l’impresa. Ora è tutto nero su bianco e non è una boutade. Le immagini lo certificano: la Juventus è tra i club più forti al mondo e il merito è tutto di Allegri.

Il primo tempo è finito sul 2-0 per i bianconeri reti di Pogba e Cuadrado, con un gol annullato a Morata per fuorigioco inesistente. Più un gol praticamente fatto “annullato” da Neuer con la complicità del palo allo scadere di frazione. Un fallo da espulsione per gomitata di Kimmich su Pogba, perdonato dall’arbitro Eriksson, e con una sola parata di Buffon, impegnativa, su tiro del solito Muller. Per il resto 45 minuti di grande calcio da parte della Juventus e un Bayern che pur giocando per molti minuti con la palla tra i piedi è stato annullato con il nuovo 4-5-1 disegnato da Allegri – che ha dato lezioni di tattica a Guardiola. In campo c’erano nella linea difensiva Lichtsteiner, Bonucci, Barzagli, Evra. A centrocampo Cuadrado, Khedira, Hernanes, Pogba, Alex Sandro. In avanti il solo Morata (spesso supportato da Pogba). Con un atteggiamento aggressivo e alto (Khedira, Pogba, Morata e Cuadrado pressavano i tedeschi fin davanti l’area di Neuer) ogni palla persa del Bayern si trasformava in una contrattacco pericoloso. L’unica cosa che è mancata è stato il gol del 3-0 che avrebbe chiuso la gara. Anche il secondo tempo si è aperto con una Juventus spavalda che in due occasioni buone avrebbe potuto andare in gol. Entrambe procurate da Morata, grande partita la sua, ma che non ha saputo far fruttare al meglio.

L’errore però è stato quello di abbassarsi progressivamente con il passare dei minuti. Intorno al 65’ del secondo tempo la Signora ha lasciato il pallino in mano al Bayern, richiudendosi a protezione di Buffon e confidando un po’ troppo sulla propria abilità di chiudere gli spazi. Cosa che tra l’altro gli è riuscita benissimo, ma Allegri non ha fatto i conti con Coman, il ragazzo bianconero in prestito ai bavaresi, che il tecnico avrebbe fatto meglio a valorizzare e a tenere. Da lui è partita l’azione che ha portato al gol di testa di Lewandoswky su cross di Douglas Costa (il migliore del Bayern). Sempre da Coman è partito il cross vincente per la testa di Muller con il gol del pareggio, acciuffato al 90’ e scaturito da un errore difensivo in disimpegno. Infine sempre Coman ha firmato il gol del 4-2- finale con uno splendido tiro a giro che ha trafitto Buffon. Speriamo che la società faccia presto rimpatriare il ragazzo. Detto questo c’è però da dire che la Juventus ha dimostrato carattere anche dopo aver subito il pareggio allo scadere. Qualsiasi altra squadra si sarebbe piegata e demoralizzata. La Signora no! Conscia dei propri mezzi si è rimboccata le maniche e ha attaccato il Bayern, ricominciando da capo nei supplementari.

E nella mezzora aggiuntiva la Juventus è stata punita dagli episodi, perché il Bayern non ha dominato e basta, ma ha subito e rischiato. Un azione orchestrata sulla destra ha portato Lichtsteinter al tiro da buona posizione. La cattiveria dello svizzero però non è stata tale da consentire di spingere la palla in porta. Dalla parte opposta su un’azione quasi uguale Thiago Alcantara invece l’ha buttata dentro. Ma la Signora non si è scomposta e ha ricominciato a macinare gioco e infatti il 4-2 per il Bayern è arrivato su un’azione di contropiede, scaturita da un fallo al limite dell’aria su Pogba non rilevato dal solito arbitraggio pressappochista, che ha visto la Juventus tutta protesa ad inseguire il gol del pareggio e della qualificazione. E anche dopo il gol del 4-2, a danze ormai chiuse, i bianconeri si sono spinti in avanti e per due volte hanno rischiato di segnare il 4-3. Segno che i giocatori non si sono abbattuti psicologicamente ma anzi hanno continuato a mettere alle corde il Bayern Monaco di Guardiola, che ha passato il turno di sicuro ma che nel dopio confronto è uscito ridimensionato e di molto. Insomma ci sta che siano passati i bavaresi, ma per episodi favorevoli, non perché superiori alla Juventus. Questa è la grande rivoluzione apportata da Allegri a Torino. Da ieri la Signora siede con merito tra le grandi d’Europa.

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