Roma, lunedì 23 dicembre 2013 – Nona vittoria consecutiva e primo gol incassato da Buffon, dopo 8 gare. La vera notizia della 17° di campionato è appunto la fine dell’inviolabilità del portiere bianconero, arrivata a 745’. Per il resto Atalanta-Juventus registra l’ennesima vittoria che tiene a distanza la Roma di Garcia e che era in qualche modo prevista e attesa. Il punteggio (1-4) su un campo non facile per le avversarie, la squadra di Colantuono aveva perso solo contro la Fiorentina, pareggiando con Roma e Inter, potrebbe far pensare ad una Atalanta inconsistente. Così non è stato. Anche se al termine della partita l’allenatore nerazzurro ammetterà la forza dei bianconeri. La sua squadra almeno nel 1° t ha cercato di affrontare i Campioni d’Italia senza troppi timori. Al gol di Tevez al 5’ hanno risposto, dopo alcuni minuti di ottimo fraseggio corale, i bergamaschi con la rete di Maxi Morales al 15’, scaturita grazie ad una bella azione di Bonaventura, tra i migliori in campo. Dopo il gol, che ha infastidito il solo Buffon, per aver dovuto fermare la rincorsa ai record, la Juventus ha ripreso il suo solito ritmo aggressivo e martellante, schiacciando nella propria metà campo l’avversario, mettendo in risalto la doti dei difensori e frustrando invece le qualità degli attaccanti, impossibilitati a prendere palla e ad aiutare la squadra a rialzarsi. Il vero crollo bergamasco è però avvenuto nel 2° t.

Il nuovo vantaggio bianconero arriva al 1’ minuto della ripresa, quando una azione sulla sinistra, avviata da Asamoah, viene conclusa da Pogba, grazie ad una bella sponda di prima intenzione di Llorente. Dopo il gol, l’Atalanta di Colantuono proverà a riprendere il possesso del gioco e a rialzare il baricentro della squadra. Dall’altra parte la Juventus proverà ad abbassarsi e ripiegarsi di fronte a Buffon, come nel primo tempo. Ma ad impedire tutto questo il solito Conte che con una mossa azzeccata quanto semplice – commentata in diretta da Sky – ha invertito i ruoli tra Pogba e Marchisio, schierato al posto di Pirlo come vertice basso di centrocampo. Questo per far capire al giocatore che stava arretrando troppo, lasciando spazio e geometrie agli avversari. Pochi minuti per far assimilare l’accortezza tattica e le parti vengono di nuovo invertite e per l’Atalanta non c’è più niente da fare. La Juventus alza di nuovo il baricentro e insegue il terzo gol, quello della serenità, mentre dall’Olimpico rimbalzano le notizie della goleada romanista. I martellanti assalti bianconeri si concretizzano al 75’ quando Llorente, poco in vista fino a quel momento, perché sempre anticipato e aggredito dai difensori bergamaschi, si libera di classe in area e segna la sua 5° rete in campionato. Ma la Juventus non si ferma e con Vidal 4 minuti dopo trova ancora il gol.

La Juventus si presenta così per la supersfida di gennaio allo Stadium di Torino con 5 punti di vantaggio sulla seconda e ben 10 sul Napoli di Benitez, che pure sta facendo un buon Campionato. Seconda miglior difesa, la squadra di Conte ha il primo attacco del Campionato, trovando in Tevaz il bomber che mancava da anni (11 reti in 17 gare). Juventus-Roma metterà di fronte il miglior attacco e la miglior difesa della Serie A e due squadre che fanno comunque del bel gioco una prerogativa. Conte si presenta alla gara di gennaio, che potrebbe incoronarlo campione d’inverno per la seconda volta consecutiva, con 5 punti in più rispetto allo scorso campionato. È senz’altro una Juventus più matura e più consapevole dei propri mezzi. Con una rosa di giocatori più amalgamata. Conte ha potuto far ruotare gli uomini, supplendo così a infortuni e stanchezze varie. Ma la vera sorpresa è la capacità di mutare assetti, schemi o uomini in corsa pur di ottenere il risultato, che è sempre quello di schiacciare in difesa gli avversari. Questo è accaduto anche con il Real Madrid, sia in Spagna che in Italia, segno che Conte come allenatore ha qualcosa in più, anche se per il momento quello che gli mancano sono i campioni che hanno Bayern, Real Madrid, Manchester City, Barcellona, per giocarsela alla pari anche in Champions. Infine, altra cosa che ha stupiti è stata la capacità di supplire alla mancanza di Pirlo. La sua assenza incomincia a non pesare e le geometrie arrivano comunque. La Roma invece senza Totti aveva perso il suo smalto migliore. La gara di domenica 5 gennaio sarà così una sfida tra due squadre al meglio della condizione.