Roma, Sabato 7 dicembre 2013 – La Juventus non si ferma più. Con il Bologna i bianconeri confezionano la settima vittoria consecutiva senza subire gol. Con 40 punti, ben cinque in più della scorsa stagione, alla 15ma giornata sembrano avere già monopolizzato il Campionato. Dietro di loro solo la Roma tiene il passo a tre lunghezze di distanza, da imbattuta e con 11 punti in più rispetto alla scorsa stagione. Il Napoli di Benitez è ormai distanziato, così come Inter e Fiorentina. Tutte squadre fermate sul pareggio. Domenica dunque molto favorevole per Conte e i suoi uomini, che hanno goduto di un sostanzioso turn over in vista della sfida con il Galatasaray. Peluso, Ogbonna, Vucinic, Quagliarella e Isla hanno dimostrato di essere all’altezza dell’undici titolare, così come De Ceglie e Caceres, lasciati però a riposo venerdì. In questa nuova Juventus, disegnata da Conte anche grazie ai colpi di mercato di Marotta e Paratici, tutta la rosa è fondamentale per mantenere i ritmi alti che potrebbero portare alla sfida Scudetto con la Roma con un margine di distacco tale da svuotarla di importanza. Il prossimo turno potrebbe essere ancora favorevole per i bianconeri che ospitano il Sassuolo a Torino, mentre la Roma andrà a Milano contro il Milan dei ritrovati Balotelli e Kakà. Il Napoli invece ospita l’Inter.

Eppure non è tutto oro quello che luccica in casa Juve. Se è vero che anche senza Pirlo i bianconeri riescono a vincere le partite e a portare a casa i tre punti, ieri contro il Bologna di Pioli la gara è stata meno facile del previsto. Al gol di Vidal, arrivato al 12’, non è seguita la solita gestione della partita. La bravura di un fuoriclasse assoluto come Diamanti e di una squadra come quella del Bologna, che piano piano si è lasciata alle spalle un atteggiamento remissivo e timoroso, hanno creato difficoltà alla Vecchia Signora. A centrocampo le geometrie di gioco sono apparse confusionarie per lunghi tratti, mentre il Bologna alzava il proprio baricentro e aggrediva gli spazi con Kone, Krhin e Bianchi. E nel secondo tempo con Cristaldo e Laxalt, due giovani da tenere sotto osservazione. Pogba che ha ricevuto l’incarico di sostituire Pirlo non è parso all’altezza della situazione. Più bravo finora come incontrista e realizzatore, patisce per il momento la mancanza di esperienza del fuoriclasse juventino, capace di prendere palla, addormentare i ritmi di gioco e trovare quasi sempre il lancio giusto o il corridoio perfetto.

È vero che la Juventus è stata minacciata solo dalla grande volontà di Diamanti, dalle sue punizioni e dai suoi tiri da fuori area (arrivare a tu per tu con Buffon non è facile in questo periodo grazie alla densità che i bianconeri fanno davanti l’area). Con l’ingresso poi di Llorente alla fine del 1°t, che ha rilevato il solito Vucinic per un dolore al ginocchio, in attacco è stata tutta un’altra cosa. Il basco ha confezionato almeno 3 palle gol clamorose, sbagliando un po’ troppo sotto porta ma comunque alzando la squadra e costringendo il Bologna a stare più accorto in difesa. Il raddoppio è arrivato solo all’84’, grazie al colpo di testa di Chiellini su corner. Ma la partita era tornata in mano ai bianconeri da almeno una decina di minuti, anche perché il Bologna aveva ormai speso tutte le forze per cercare di pareggiare.