Roma, lunedì 16 maggio 2011 – Dopo il successo di “Inferno”, di Emiliano Pellisari, dal 10 al 15 maggio al Teatro Arcimbaldi di Milano è stato presentato il suo nuovo spettacolo, “Cantica II”. Approdato già al Teatro Olimpico, è il secondo episodio della trilogia ispirata alla «Divina Commedia», al centro della sua ricerca artistica negli ultimi quattro anni. Cantica II ha debuttato in prima nazionale a novembre al Teatro Macinelli di Orvieto. L’ inventore di “No Gravity”, “Daimon” e “Comix”, traduce in corpi e in movimenti «Il Purgatorio» di Dante. La luce, la musica,gli effetti speciali diventano tutt’ uno con la danza che sfiora l’atletica circense e la mimica. In “ assenza di gravità”, la sfida di Pellisari che qui sembra vincere. Corpi nudi nuotano nell’aria e rappresentano il Purgatorio, in una dimensione irreale, lasciando alla fantasia di immaginare un qualsiasi altro mondo possibile.

Emiliano Pellisari così descrive la suo opera:“La seconda cantica rappresenta un passo evolutivo spirituale dell’uomo religioso medievale che è accompagnato nel suo percorso dalla musica e dalle voci dei cori.” L’ascesa spirituale dell’uomo danza in questo mondo fantastico, che è quello medievale, dove tutto viene costruito attraverso quadri allegorici. La musica scandisce ritmi classici e contemporanei. Costumi, mezzi di scena e oggetti  diventano i veri protagonisti : nell’Inferno, la parte prima della trilogia dantesca, le coreografie sviluppavano la visione di insieme dei corpi. Ora la dimensione del singolo danzatore si impone come vero e proprio personaggio. Interagisce con lo spazio nel quale si trova e del quale ha consapevolezza. I corpi si muovono con eleganza disegnando atmosfere di grande suggestione. L’inquietudine del poeta è la stessa del regista: tensione all’ assoluto come fine ed inizio del suo percorso. In scena i danzatori muovono questa tensione con la solidità dei corpi e la leggerezza dei movimenti. Il potere simbolico e comunicativo di danza, teatrodanza e abilità aeree si fonda con le musiche scelte di Debussy, Rossini, Mozart , Stravinskj, Bach e Vivaldi.

Il sogno di Pellisari è stato quello di dare vita al teatro rinascimentale che si avvale di invenzioni meccaniche ed effetti ottici: dare al teatro effetti speciali. Gli spettacoli di Emiliano Pellisari prendono vita nel suo singolare studio, uno spazio fra il teatro e l’atelier, dove vengono sviluppate le macchine teatrali e, di concerto, le tecniche coreografiche, e nascono dagli studi sulle macchinerie sceniche antiche e le ricerche tecnologiche dei giorni nostri. Nei suoi lavori, il rapporto uomo-macchina trasforma lo spazio sensoriale, imponendo nuove tecniche coreografiche, sviluppate negli anni e che rappresentano, oggi, il segno distintivo artistico della Compagnia. Pellisari vanta una carriera artistica eclettica: autore teatrale finalista Ricer Ater Tondelli 1999, vincitore Enzimi 2000; scrittore “Dalla coppola al colbacco”, edito da Castelvecchi 1998; organizzatore regista e sceneggiatore, debutta anche nel cinema con “ Tritone” – Korti Rai2, 1998.

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