Roma, lunedì 8 febbraio 2016 – Una Juve stanca raggiunge la 14° vittoria di fila in Campionato e rimane alle spalle del Napoli. La squadra di Allegri riesce a superare il Frosinone al Matusa per 2-0 con le reti di Cuadrado, l’uomo più fresco e brillante, e Dybala al 90’, il più spento e affaticato. I bianconeri salgono così a 54 punti, due meno dei partenopei di Sarri (che stanno facendo un grande girone di ritorno), e allungano su Fiorentina e Inter, entrambe fermate dal pareggio. La volata Scudetto è sempre più una corsa a due, ma la Juventus appare stanca e priva di troppi uomini per infortunio. Allegri ha schierato ieri una formazione in parte dettata anche dalle assenze. Ha presentato la difesa titolare (sbagliando) con Bonucci, Chiellini e Barzagli. Il solito centrocampo con Marchisio, Pogba e Sturaro al posto dell’infortunato Khedira. Sulle fasce Alex Sandro al posto di Evra (squalificato) e Cuadrado, perché in forma e l’unico che può scardinare le difese avversarie – e così è stato ieri. In avanti ha potuto schierare solo la coppia Morata-Dybala, per la squalifica rimediata in maniera ingenua da Zaza. La Joya, ossia il fenomeno argentino, che è stato il protagonista di queste 14 vittorie consecutive (17 se si contano anche le tre di Coppa Italia contro Torino, Lazio e Inter), ieri era affaticato e poco reattivo. Morata invece si è dato da fare e ha giocato una buona gara. Ha sprecato molto in fase finale, ma al 90’ ha anche fornito un assist perfetto all’argentino, dopo essersi liberato da campione del difensore, aver puntato la porta ed essersi trovato anche in buona posizione per battere a rete. È stato altruista. Ha visto Dybala libero sulla destra e lo ha servito. Il sinistro dell’attaccante non ha lasciato scampo a Leali e si è infilato all’altezza del sette. Di questo Allegri può essere felice.

La partita l’aveva sbloccata Cuadrado al 28’ del secondo tempo, raccogliendo un cross basso di Alex Sandro che aveva attraversato l’intera area, battendo al volo in porta. Palla sotto le gambe del difensore e gol. Tutto è avvenuto nel secondo tempo, quando la squadra di Stellone è calata, forse affaticata dalle tre gare settimanali, e la Juventus ha potuto dispiegare la sua classe superiore e il suo gioco. Nel primo tempo i padroni di casa avevano impostato una partita rude e fisica, senza paura di entrare corpo a corpo contro gli uomini di Allegri. Una tattica positiva, che ha limitato la Juventus anche se non ha prodotto azioni di pregio e pericoli per Buffon, tranne una dell’attaccante Ciofani, che ha calciato al volo in area tra Chiellini e Bonucci una palla insidiosa che se fosse stata in porta avrebbe segnato la rete del secolo. I bianconeri per parte loro hanno tirato da fuori, specie con Sturaro, uno dei più brillanti, trovando delle ottime risposte da parte del portiere Leali. L’estremo difensore frusinate si è esaltato poi fermando a tu per tu con Morata un affondo in area ben condotto dallo spagnolo. Nel secondo tempo, già si è detto, la squadra è salita di intensità e di gioco, perché gli uomini di Stellone non potevano reggere tutti i 90 minuti e la Juventus è uscita, grazie anche a un Marchisio sempre più padrone del centrocampo – ieri uomo in più per classe, visione di gioco, reattività e capacità di inventare il passaggio. Non è ancora in grado di pescare le trovate di Pirlo (e forse non lo sarà mai), però è sempre nel cuore della manovra, riesce a interdire meglio e raccorda i reparti.

Per il resto c’è da dire che alcuni giocatori bianconeri hanno bisogno di tirare il fiato. Dybala, Pogba, lo stesso Marchisio, in difesa anche Bonucci, dovrebbero fare un turno o due di riposo. Per non rischiare infortuni, come è accaduto a Chiellini. Ieri il difensore non avrebbe dovuto scendere in campo, o almeno avrebbe dovuto fare solo un tempo. Era appena rientrato da un infortunio e quasi ad inizio della ripresa si è dovuto fermare. Era meglio mettere subito in campo Rugani, che comunque quando è entrato ha fatto una buona gara. Come nota positiva si registra il ritorno di Pereyra dopo tre mesi e mezzo. L’argentino ha giocato metà del secondo tempo non offrendo grandi prestazioni. Ma non poteva essere diversamente. Infine da segnalare il rientro in panchina anche di Lemina. Chissà che per questa seconda parte di stagione (mancano 14 gare alla fine) la Juventus non possa avere qualche uomo più per offrire il ricambio ai titolari. Ad esempio Hernanes ieri poteva essere utilizzato, facendo respirare un po’ Marchisio nella parte finale. Ad ogni modo il 2-0 vendica in parte la gara dell’andata, quando la Signora venne fermata in casa con un gol di Blanchard (ieri autore di un’ottima prestazione), facendole perdere proprio quei due punti che la separano oggi dal Napoli.

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