Roma, giovedì 4 febbraio 2016 – La Juventus di Allegri per la tredicesima volta consecutiva fa punteggio pieno, ma non basta per arrivare in vetta alla classifica. Davanti c’è sempre il Napoli che corre più dei bianconeri. Ai torinesi in casa allo Stadium per vincere basta un autogol su cross di Cuadrado, il migliore in campo. 1-0 e tre punti in tasca. Per il resto si è vista una squadra stanca e affaticata, con poca lena e fiato, che ha cercato di proteggere il risultato e che ha anche aumentato il reparto infermeria. Evrà alla fine del primo tempo è uscito per un risentimento muscolare, lasciando la fascia destra a Alex Sandro. Alla metà del secondo tempo invece Caceres si è infortunato seriamente al tendine d’achille ed è stato sostituito da Rugani. L’uruguaiano ne avrà per mesi e per lui si prospetta la fine anticipata del campionato e probabilmente anche della sua avventura bianconera. Non si sono viste grandi azioni da gol da parte dei padroni di casa, che hanno difeso bene nonostante l’assenza di Chiellini (lasciato riposare) e i successivi infortuni. Il centrocampo è apparso opaco. Marchisio, colui che detta i tempi e il gioco a centrocampo, ha bisogno di tirare il fiato. E con lui anche Pogba. Le assenze però di Asamoah, Pereira e Khedira si incominciano a far sentire e forse peseranno sul prosieguo della corsa per lo Scudetto. Allegri. nonostante i 39 punti guadagnati sembra avere adesso la squadra in affanno. E il bello sta per arrivare, perché Roma a parte finora la Signora non ha incontrato squadre di rilievo, mentre fra due giornate c’è il Napoli, poi il Bayern e poi ancora l’Inter. Insomma tra febbraio e marzo la Juventus si gioca due dei tre obiettivi stagionali (in Coppa Italia sembra ormai che i bianconeri siano di nuovo in finale) e arriva alla fase cruciale con troppi infortunati. Qui si vedrà la bravura del tecnico livornese.

Per tornare non tanto alla cronaca della gara di ieri – perché c’è veramente poca da dire, se non che Dybala a sprazzi ha fatto vedere tutta la sua classe e in un paio di occasioni ha sfiorato il gol e Pogba, anche lui ha sprazzi, ha fatto vedere giocate di classe – ma al grado di maturità dei giocatori bianconeri, una nota di demerito va ascritta a Zaza. Fortissimo elemento, in grado di fare la differenza più e meglio di Morata, è ancora poco attento a leggere le situazioni in campo. Appena entrato, grazie ad un bel passaggio di Pogba, ha rischiato di andare in gol (e avrebbe dovuto farlo per dare tranquillità alla squadra). Ma poi si è fatto espellere per un fallaccio inutile, lasciando la squadra in difficoltà nella parte finale della gara e soprattutto per quella successiva, visto che il reparto offensivo ha già perso Mandzukic per infortunio e dovrà fare solo con Morata e Dybala. Le note positive sono due e riguardano entrambe le fasce. Da una parte l’affidabilità di Alex Sandro che quando gioca fa sempre bene e sorveglia la sua parte con cattiveria e qualità. Dall’altra Cuadrado che va senz’altro riscattato e che ieri è stato una spina nel fianco del Genoa. Ha attaccato, ha prodotto le azioni più pericolose, ha assistito i compagni in copertura e ha fatto, grazie alla sua velocità, dei ripiegamenti essenziali. Insomma si è distinto bene anche nella fase difensiva e non solo in quella offensiva.

Altro da dire non ci sarebbe per una gara che era scontata in partenza, ma che invece è stata più spinosa del previsto. Il Genoa ha prodotto gioco (anche perché la Juventus glielo ha lasciato fare), senza mai essere ficcante e cattivo. La difesa bianconera, come si diceva prima, ha eretto il solito muro e Buffon di nuovo non ha subito reti. La prossima gara sarà contro il Frosinone, altra squadra che all’andata ha portato via punti preziosi alla Signora, pareggiando alla Stadium per 1-1. Una vittoria permetterebbe di avvicinarsi alla super sfida contro il Napoli in maniera più serena. In questo momento infatti la Juventus e Allegri non devono correre il rischio di disinnescare a loro svantaggio la sfida scudetto con i partenopei.

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