Roma, mercoledì 29 ottobre 2014 – Primo stop in campionato per la Juventus. Finisce con un gol beffa al 92 la partita di Marassi contro il Genoa, che impone una brusca frenata alla Vecchia Signora. Antonini stende il suo ex tecnico Allegri, con il quale in passato aveva polemizzato via twitter. Dopo una gara passata in attacco la Juventus esce sconfitta e si fa riagganciare dalla Roma in vetta alla classifica. Tanta sfortuna e tante occasioni sprecate da parte della squadra di Allegri, che pur affrontando un ottimo Genoa, ben schierato da Gasperini, tonico e volitivo, non aveva mai rischiato. Al contrario molte le azioni nella metà campo dei padroni di casa, con Perin sempre più diretto erede di Buffon. Nel primo tempo Tevez e Llorente avevano seriamente attentato alla sua porta. Per il resto 45’ ordinari e senza grandi sussulti con Pirlo che macina minuti per ritornare ad essere quello che era prima dell’infortunio. Dal suo piede nascono alcune buone geometrie, ma Pereyra e Asamoah non riescono mai a sfruttare le fasce. Questa la pecca della squadra, che cerca di avanzare con il fraseggio e gli inserimenti dei centrocampisti. La vera differenza con la Juventus di Conte per il momento è tutta qui. C’è però anche da dire che alla squadra bianconera manca soprattutto chi possa saltare l’uomo. Questa sarà la priorità del prossimo mercato se si vuole migliorare e crescere ancora.

Nel secondo tempo, la Juventus a suo modo ci ha provato a fare e a vincere la partita. Il Genoa non ha impensierito mai i Campioni d’Italia, si è però distinto con alcuni interessanti elementi a centrocampo, che si sono dannati l’anima per raddoppiare le marcature sugli esterni e a centrocampo. Gli uomini di Gasperini hanno sopravanzato la Juventus sulla tenuta fisica. Vidal, Marchisio e Pirlo, così come le due punte hanno avuto grandi difficoltà perché erano sempre pressati e raddoppiati. In questo momento del torneo, con una squadra impegnata sul fronte della Champions League, anche se le due sconfitte consecutive contro Atletico di Madrid e Olimpiakos fanno capire che aria tira a livello europeo per la Vecchia Signora, la tattica migliore è quella di aggredire i portatori di palla e portare la gara sul piano fisico. Infatti alcuni elementi come Pogba, Asamoah, Bonucci e Llorente sono apparsi scarichi, soprattutto a livello mentale. L’ingresso sul terreno di gioco di Morata al contrario ha vivacizzato l’attacco e creato i maggiori pericoli per la porta dei grifoni. C’è voluto solo un grande Perin per neutralizzare una conclusione ravvicinata dello spagnolo ex Real Madrid, abile a liberarsi in area, meno a calciare a rete. Troppo centrale il tiro, troppo potente. Se provasse a giocare di fino qualche volta forse dal suo piede arriverebbero più punti.

Alla fine quando ormai la gara si era incanalata nei minuti di recupero e anche la Juventus non provava più a vincerla, un’azione strana partita sulla fascia sinistra ha trovato la difesa completamente sguarnita e Antonini in grado di spingere non senza qualche impaccio la palla in rete. Prima sconfitta bianconera e grandi recriminazioni. L’errore è nato da un calo di tensione mentale di tutta la squadra. Ma certo non si può pensare che la Juventus le vinca tutte. Anzi rispetto a quanto si pronosticava per Allegri e la Vecchia Signora nel dopo Conte, le prime nove gare della stagione sono nel complesso positive. 22 punti portati a casa 18 gol segnati e 4 subiti. Il campionato è una corsa con la Roma, che vince ma non convince del tutto. Adesso le prossime tre gare saranno tutte determinanti. Empoli, Olimpiakos e Parma diranno quali sono i veri limiti della Juventus.