Viterbo, martedì 16 gennaio 2018 – Affrontare la malattia con serenità e sorriso è importante. Per i bambini è essenziale. Lo sanno bene i genitori dei “minifacchini” del Comitato centro storico di Viterbo, i giovanissimi “allievi” che si formano per diventare da grandi i “facchini” protagonisti del tradizionale trasporto della “macchina di Santa Rosa”. E anche i ragazzi del Rotaract viterbese, la sezione giovanile del Rotary club. Insieme, hanno donato numerosi giocattoli e fondi a supporto delle attività dell’unità di pediatria dell’ospedale Belcolle.

L’iniziativa è stata organizzata al termine di una raccolta fondi che si è sviluppata con l’obiettivo di fornire un sostegno concreto ai bambini, ai loro genitori e a tutto lo staff medico e paramedico che, ogni giorno, si adopera per rendere più leggero il tempo trascorso in ospedale, nel reparto diretto da Massimo Palumbo.

«A partire dal mese di dicembre – fa sapere il dottor Palumbo – la pediatria di Belcolle ha accolto, quasi quotidianamente, tantissime associazioni e numerosi privati cittadini che hanno voluto dare un contributo concreto e un segnale di vicinanza alla nostra équipe e, soprattutto, ai nostri piccoli ricoverati che, proprio in queste settimane, non hanno potuto trascorrere con i loro cari le festività natalizie. Per questa ragione, anche a nome della direzione generale della Asl di Viterbo, desidero rivolgere un grazie sincero a chi, e sono stati davvero in tanti, ha voluto interpretare con un valore aggiunto il proprio Natale, andando oltre il lato puramente commerciale, e riappropriandosi dello spirito originario di questa festività, intimamente legato a principi nobili come la solidarietà, la generosità e l’altruismo».

Di Stefania Basile

Sono nata nel 1977 all'estremità meridionale della Calabria tirrenica, nella città di Palmi, che si affaccia sullo stretto di Messina e sulle splendide isole Eolie. Amo le mie origini e Roma, la città dove vivo per motivi professionali. Come diceva la grande Mia Martini: «il carattere dei calabresi a me piace moltissimo. Possiamo sembrare testardi, un po' duri, troppo decisi. In realtà siamo delle rocce, abbiamo una grande voglia di lavorare e di vivere. Io non sono di origine, io sono proprio calabrese!».

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