Dopo 5 anni dall’ultimo disco torna con The New Amerykha Part one, 4th World war la regina del neo-soul. La profondità dei testi è accompagnata da una miscela di soul, rythm&blues, hip hop e jazz. L’album vince il disco d’oro con 500.000 copie vendute

 

di Rachele Fortuni
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Roma, lunedì 1 marzo 2010 – La songwriter statunitense Erykha Badu, dopo una pausa di 5 anni dal disco WorldWide Underground (un non-stop dall’inizio alla fine), torna nel 2008 con l’album The new Amerykha Part one , 4th World war, il sesto della sua carriera, prodotto dalla Universal Motown. Un progetto immaginato in due parti (è attesissima l’uscita nei negozi di “New Amerykha Part 2: Return of Ankh” nei prossimi mesi ), che riflette lo stato d’animo e la speranza nel rinnovamento della nazione americana che confida nel nuovo presidente Barack Obama. L’artista, vincitrice di 4 Grammy Awards, per la sua vocalità è stata paragonata a Billie Holiday. La sua musica è ispirata al jazz, ma tinta di ritmi R&B, tesa ad affrontare tematiche sociali e politiche. Per il primo singolo “Honey”, dalla vena più pop rispetto alle altre tracce (11 in tutto), la cantante torna con un video tutto suo, un omaggio a molti artisti del passato. Lei stessa dice del disco “Part 1 suona molto digitale e rappresenta il lato sinistro della mia mente più politico e analitico”. La critica ha accolto positivamente il nuovo lavoro della Badu apprezzandone la continuazione musicale, la profondità dei testi e la miscela di Neo-soul e Rythm&Blues che nasce dalle multiformi radici musicali della Badu. Viene considerata una delle più fantasiose artiste neo-soul degli ultimi quindici anni. L’album ha venduto più di 500.000 copie, diventando disco d’oro .Tra i suoi lavori più importanti troviamo l’album d’esordio Baduizm (1997) che ha venduto 3 milioni di copie e le collaborazioni con i Roots “You Got Me” e quella con Sergio Mendes nel suo progetto Timeless, in cui appare nel brano “That heat”. Una personalità artistica eclettica che vediamo apparire in diversi film come “Before the music”, in cui interpreta se stessa, e “Le regole della casa del sidro”. Nasce come Erica Abi Wright e aggiunge al suo nome d’arte il suffisso "kah" che in arabo significa"non può fare del male", e prende come cognome "Badu" che significa "verità e luce". Vegana e attivista a Dallas, dove nasce il 26 febbraio 1971. La sua organizzazione di beneficenza B.L.I.N.D. sostiene in comunità i giovani della periferia che si cimentano con musica, teatro e arti visive.

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