di Antonino Marsala

Roma, sabato 7 giugno 2008 – La proposta di lettura è del sito dailylit.com. Circa 700 i titoli disponibili. “Moby Dick” o “Guerra e Pace” a puntate, direttamente nella propria e-mail, magari nella pausa pranzo. La proposta è del sito dailylit.com. L’idea è brillante quanto semplice: dividere i libri in svariate “pillole” la cui lettura impiega al massimo 5 minuti. Con l’avvento del web si passa sempre più tempo davanti al computer sia per lavoro che per svago, ed è proprio questo il pubblico a cui si rivolge il sito: persone che non hanno tempo o voglia di leggere un volume passando per i canali tradizionali, ma che trascorrono molte ore della giornata di fronte a uno schermo.

 

Una libreria in espansione
Il sito dispone di circa 700 titoli, tra classici dell’800 e best-seller contemporanei, ma i numeri sono destinati a crescere. I classici i cui diritti di copyright sono scaduti sono fruibili gratuitamente. I romanzi più recenti hanno invece un prezzo variabile. Ma vi sono anche titoli coperti ancora dal diritto d’autore offerti gratuitamente e libri di “nuova generazione” distribuiti con licenza Creative Commons. E per quelli che amano sfogliare prima di comprare, i creatori del sito hanno previsto l’invio di un certo numero di puntate gratuite, in modo da poter valutare se acquistare o meno.

Come funziona?
Le “pillole” sono inviate tramite e-mail o, per gli appassionati del web 2.0, tramite i feed rss ossia gli aggregatori di notizie. La lettura è estremamente personalizzabile: si può scegliere di farsi recapitare una puntata nei giorni feriali dispari, nei week-end oppure, per i più accaniti, ogni giorno. Infine, se si ha più tempo a disposizione o non si vuole aspettare la cadenza prestabilita per poter leggere il seguito, basterà un semplice click per richiedere l’invio immediato della pillola successiva. Un ottimo modo per passare il tempo per chi viaggia molto, dato che ormai non serve per forza un pc per leggere la posta elettronica, ma basta anche un telefonino di ultima generazione.

La “questione” italiana
L’archivio del sito è composto quasi esclusivamente da volumi in inglese, ad eccezione di pochi libri in francese, italiano, tedesco e spagnolo. Gli unici testi in italiano presenti al momento sono “La Divina Commedia” di Dante ed “Enrico IV” e “Sei personaggi in cerca d’autore” di Pirandello. Tutti completamente gratuiti. Una buona occasione per testare il servizio, dato che probabilmente l’editoria italiana non è ancora pronta a queste innovazioni tecnologiche.

Il parere dello studioso
Dario Maggiorini, ricercatore presso il Dipartimento di Informatica e Comunicazione dell’Università degli Studi di Milano: «Il problema che vedo in certi servizi proposti oggi è quello di voler riproporre le attività svolte nella vita reale usando il web come mezzo di diffusione, senza offrire un vero valore aggiunto o cercare di dare una esperienza nuova all’utente o, in questo caso, al lettore. Poi, personalmente, se è solo per "leggerlo dall’inizio alla fine", il libro preferisco prenderlo in libreria o su Amazon e non ho il disturbo di doverne fruire con un supporto elettronico».

Il parere dello scrittore
Nel saggio “I Barbari” Alessandro Baricco scriveva: “[…]La domanda delle domande, che immancabilmente si fa a tutti i Nobel, se cioè il libro abbia ancora un futuro, se un oggetto così antico e obsoleto possa resistere ancora qualche anno, ma anche lì la risposta è implacabile, e dice che non si è inventato ancora niente di meglio, di tecnologicamente più raffinato e formidabile, perché nessuno schermo ancora vale la luce riflessa dell’inchiostro, e provate voi a portarvi a letto il vostro portatile e leggere lì sopra il vostro Flaubert o il vostro Dan Brown, provateci, è uno schifo”.

La morte del libro?
Al momento il libro cartaceo non corre sicuramente il pericolo di “scomparire”, ma in fondo il processo di evoluzione è già stato avviato. Fra gli estimatori ci sono anche degli utenti italiani e qualcuno ha addirittura adottato il sistema per esercitare il proprio inglese. Molti lettori rimangono però restii nell’abbandonare la tradizionale carta. Forse anche per una mera questione “materiale”: per alcuni, la mancanza dell’oggetto fisico, il non poterlo stringere tra le mani svilisce, la lettura.

amarsala@lacittametropolitana.it

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