Roma, giovedì 26 aprile 2018 – Roma per tre giorni diventa capitale del cinema che racconta la diversità come unicità. Al via domani la undicesima edizione del Festival internazionale del film corto “Tulipani di seta nera”, che vedrà in rassegna le opere di giovani autori impegnati a mostrare le mille declinazioni della diversità, per riflettere e combattere i pregiudizi. Due giorni di proiezioni, che si concluderanno domenica con una serata di gala e la premiazione al teatro Olimpico.

Sono 130 i cortometraggi che quest’anno sono arrivati all’attenzione della commissione esaminatrice. Dopo una serie di fasi di selezione in collaborazione con la Rai, che partecipa ogni anno all’organizzazione della rassegna, sono stati selezionati i 31 ritenuti i più meritevoli, attualmente visionabili sulle piattaforme web del Festival: www.tulipanidisetanera.rai.it e www.tulipanidisetanera.it.

Le due giornate di proiezioni dei film finalisti si terranno, a partire dalle 17.30, domani e sabato nel cinema “Quattro fontane”, in via delle Quattro fontane 23. Entrambe le giornate saranno presentate saranno presentate da Metis Di Meo e Serena Gray. Serata di gala e premiazioni domenica 29 al teatro Olimpico, presentata da Metis Di Meo e Franco Di Mare.

Il festival è stato presentato nei giorni scorsi nella suggestiva cornice del ristorante “Lo Zodiaco” di Monte Mario. È stato il presidente Diego Righini ad introdurre i temi al centro della manifestazione: su tutti, la promozione delle tematiche sociali e dei giovani talenti che le celebrano con le proprie opere. A portare il saluto della Rai, partner dell’iniziativa, è stato il consigliere d’amministrazione Arturo Diaconale, il quale ha ricordato la sua personale vicinanza al Festival, che segue con piacere ormai da tre anni.

Paola Tassone, Direttrice artistica e ideatrice del Festival, ha illustrato le novità di questa edizione 2018. Innanzitutto, la rassegna quest’anno avrà a disposizione uno spazio più grande per le due giornate iniziali del 27 e del 28 aprile che, come già detto, si terranno al cinema “Quattro Fontane”. Il dato più significativo è rappresentato da numero di corti che sono arrivati all’attenzione della commissione: ben 130 che, dai quali, dopo una serie di fasi di selezione in collaborazione con Rai, sono stati estratti i 31 ritenuti più meritevoli. Un successo di partecipazione che rende al meglio l’idea dell’attenzione sempre maggiore che il Festival è stato in grado, nel corso degli anni, di ottenere. Federica Lo Jacono di Rai Cinema Channel ha dato dunque appuntamento al 29 aprile, data in cui verrà premiato il cortometraggio più visualizzato sulle piattaforme web del Festival, dove sono attualmente visionabili.

Caterina D’Amico, presidente della giuria della manifestazione, ha ricordato quanto valutare l’unione degli intenti e del risultato finale di questi prodotti audiovisivi non sia affatto facile e, a tal proposito, ha voluto ringraziare i colleghi che l’hanno affiancata: Laura Bortolozzi, Nino Celeste, Paolo Genovese, Valeria Milillo, Vince Tempera e il vicepresidente Carlo Brancaleoni. Quest’ultimo ha poi sottolineato quanto i cortometraggi che giungono all’attenzione degli organizzatori del Festival si rivelino sempre più di altissima qualità e che puntare sui giovani si è rivelata una strategia vincente.

A rappresentare la giuria di VariEtà, invece, la presidente Elisa Costanza, che ha ribadito l’importanza di un Festival che affronti tematiche sociali in modo trasversali. Le ha fatto eco Serena Gray, responsabile della sezione social clip musicali, alla quale sarà dedicata la giornata del 28 aprile, sottolineando la riproposta sempre più numerosa e positiva degli artisti. Metis Di Meo, presentatrice del Festival, si è detta molto fiera di far parte di questo team ormai da anni, perché si rivela sempre vincente e in costante espansione.

Madrina del Festival per l’undicesima edizione è Myriam Catania. L’attrice ha detto di tenere particolarmente alla valorizzazione dei giovani talenti ed ha aggiunto che, secondo lei, non esiste la diversità, perché siamo tutti unici a modo nostro. La presentazione, che tra gli altri ha visto la presenza dell’avvocato Costanzo Del Vecchio, dell’Ens (Ente nazionale sordi Onlus), della cantante Micaela, di Catello Masullo, Franco Mariotti, dell’attrice Martine Brochard e del regista Luigi Parisi, si è conclusa ricordando i numerosi progetti che avranno luogo fuori concorso e i molti volti noti che prenderanno parte alla serata del 29 aprile, fra i quali: Paolo Ruffini (padrino del Festival), Sandra Milo, Giovanni Caccamo, Antonia Liskova, Ricky Memphis, Silvia Salemi, Mirkoeilcane e Antonio Giuliani.


Il Festival

Il Festival internazionale del film corto “Tulipani di seta nera” è una rassegna di cortometraggi ideata da Paola Tassone con la partnership di Rai Cinema Channel. Il Festival nasce con lo scopo di raccontare la diversità, in ogni sua forma, attraverso le immagini. L’idea è quella di aprire, grazie al cinema, uno spiraglio sull’unicità di ognuno. L’obiettivo degli organizzatori è dunque di promuovere il lavoro di giovani autori che, con le proprie opere, raccontano “non la semplice storia di una diversità, ma l’essenza della diversità stessa, sapendola soprattutto valorizzare”.

E lo scopo della manifestazione è quello di far sì che la diversità sia vista nei suoi molteplici aspetti positivi lasciando in tutti coloro che vi parteciperanno non solo uno spunto di riflessione ma anche un arricchimento culturale. Grazie all’ingegno dei giovani autori in gara con i loro cortometraggi si può così creare una nuova società solidale, dove la macchina da presa diventa il mezzo attraverso il quale filmare le coscienze dei giovani e di tutte le persone, portatori sani di cultura, indirizzandole verso un cammino concorde e senza pregiudizi, facendo leva sulle nuove generazioni, che diventino così una comunità sensibile, solidale ed integrata.

L’impegno degli organizzatori del Festival è quello di esaltare le opere e la creatività dei registi cercando, come già avvenuto nelle scorse edizioni, di permettere la messa in onda, nel palinsesto di Rai Uno, di alcuni cortometraggi, per divulgare la “diversità” al grande pubblico della Rai.

Durante le due giornate di rassegna, che si svolgeranno al Cinema “Quattro Fontane”, presentate dalla conduttrice Metis Di Meo, saranno proiettati i 17 cortometraggi finalisti selezionati dalla giuria formata da Caterina D’Amico, Carlo Brancaleoni, Paolo Genovese, Laura Bortolozzi, Valeria Milillo, Nino Celeste e Vince Tempera.

Le opere finaliste saranno votate dalla giuria di VariEtà presieduta da Elisa Costanza, coadiuvata da Catello Masullo, Paola Dei, Franco Mariotti e Massimo Nardin. Giuria composta da esponenti di cinema, spettacolo, professionisti e membri del terzo settore. Al termine delle proiezioni saranno consegnati i premi tecnici.

Sabato 28 aprile, inoltre, verrà presentata, dopo la categoria dedicata ai cortometraggi, quella relativa ai #SocialClip, condotta da Serena Gray. I sette videoclip finalisti, scelti dal Direttore musicale del Festival, Vince Tempera, concorreranno alla vittoria del “Premio miglior #SocialClip”, riconoscimento assegnato dalla giuria #SocialClip presieduta dallo stesso maestro Tempera e composta da Sara Galimberti, Michelle Marie Castiello, Riccardo Di Pasquale e Francesco Tosoni.

Durante le due giornate al cinema “Quattro Fontane”, oltre alle proiezioni ufficiali ci saranno anche quelle di “Piccoli angeli guerrieri del mondo”, di Marco Forti, “Senza… peccato”, di Marco Toscani, “An Heart In The Drawer”, di Roberto Leoni, “Duchenne”, di Gilles Rocca, “Abbattiamo i luoghi comuni”, di Fabian Grutt, ed infine “Resilienza”, di Paolo Ruffini. Tutti cortometraggi fuori concorso che meglio hanno saputo trattare, ognuno a modo proprio, il tema della “diversità”. Oltre alle proiezione delle opere fuori concorso, verrà organizzata una tavola rotonda dedicata al bullismo e al cyberbullismo e sarà proiettato il lungometraggio “Nato a Casal di Principe”, di Bruno Oliviero, al cinema dal 25 aprile.

Domenica, infine, via al Gran Galà. Il 29 aprile, al teatro Olimpico, si terrà la serata di premiazione. Tra i riconoscimenti da assegnare, il “Premio miglior film corto”, il “Premio miglior sorriso nascente” all’opera prima, il “Premio sorriso di VariEtà” assegnato dalla rispettiva giuria durante le due giornate di proiezioni e il “Premio sorriso Rai Cinema Channel” assegnato a uno dei 31 cortometraggi selezionati da Rai Cinema e maggiormente visualizzati sulla piattaforma web Rai.

Saranno inoltre assegnati i premi speciali “Sorriso diverso” ed i riconoscimenti “Testimonial del sorriso diverso” ad attori, attrici e personalità legate al mondo dello spettacolo che hanno dedicato o stanno dedicando la loro interpretazione artistica e la loro attività professionale al valore positivo della diversità. Tra i premiati di questa undicesima edizione figurano Sandra Milo, Francesco Pannofino, Bianca Guaccero, Giovanni Caccamo, Mirkoeilcane, Ricky Memphis, Antonia Liskova, Silvia Salemi e Antonio Giuliani. Verranno altresì premiati due lungometraggi che con la loro trama hanno maggiormente colto l’essenza del Festival, ovvero “Sconnessi” di Christian Marazziti e “Gramigna” di Sebastiano Rizzo, alla presenza dei rispettivi cast. La serata di gala sarà condotta da Metis Di Meo e Franco Di Mare, affiancati dalla madrina Myriam Catania e dal padrino Paolo Ruffini. Entrambi hanno sposato con entusiasmo il progetto del Festival in questa undicesima edizione.

Come per le precedenti edizioni, anche quest’anno l’Ente nazionale sordi Onlus garantirà il servizio di interpretariato Lis per tutta la durata della manifestazione.

Di Stefania Basile

Sono nata nel 1977 all'estremità meridionale della Calabria tirrenica, nella città di Palmi, che si affaccia sullo stretto di Messina e sulle splendide isole Eolie. Amo le mie origini e Roma, la città dove vivo per motivi professionali. Come diceva la grande Mia Martini: «il carattere dei calabresi a me piace moltissimo. Possiamo sembrare testardi, un po' duri, troppo decisi. In realtà siamo delle rocce, abbiamo una grande voglia di lavorare e di vivere. Io non sono di origine, io sono proprio calabrese!».

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