Roma, mercoledì 2 maggio 2018 – Salvini pronto a chiedere il preincarico al Presidente Mattarella. È stato lo stesso leader della Lega a dichiararlo ieri sera alla Festa della Lega a Grumello. Aggiungendo: «Ci proverò fino all’ultimo, ma partendo dal centrodestra che è la prima coalizione e ha vinto in Molise e Friuli». Questo perché non ama e teme un Governo istituzionale, messo in campo per fare solo alcune riforme mirate (tipo nuova legge elettorale) e poi tornare al voto. Quindi, sempre secondo il leader della Lega, o si forma un governo di Centro destra oppure si va al voto. L’invito è chiaramente rivolto ai Cinque Stelle, ma nella partita potrebbero rientrare anche i renziani, sancendo così la spaccatura in atto all’interno del Partito Democratico. Nuova carne al fuoco per la Direzione del Pd, attesa per il 3 maggio e che vedrà riunirsi un partito profondamente spaccato alle prese con una resa dei conti interna tra Renzi e l’opposizione che ormai monta giorno dopo giorno. Le parole dell’ex Segretario a “Che Tempo Che Fa” non sono piaciute alle altre correnti interne al Pd. La chiusura senza appelli alla proposta di Di Maio di sedersi ad un tavolo per verificare le possibili convergenze per un Governo non sono piaciute. Renzi non solo ha chiuso lo spiraglio, ma ha anche ironizzato da par suo nei confronti dei Pentastellati, facendo capire chiaramente che la squadra di deputati e senatori da lui guidata mai e poi mai voterà la fiducia ad un Governo M5S-Pd.

Di Maio quindi, chiuso anche il secondo forno, ha invocato le elezioni a giugno. Una proposta che non ha raccolto Salvini che appunto invece opta per il reincarico. La cosa più giusta da fare e che in fondo si attendeva da tempo. Il Centro destra con il suo 37% dei consensi ha la maggioranza nei due rami del Parlamento. È naturale allora che il suo leader si presenti con un programma di Governo e chieda agli eletti la fiducia. Il Pd ha già governato insieme al Centro destra, almeno insieme a Forza Italia, quindi una parte –  quella renziana -, per dispetto al dissenso interno, potrebbe appoggiare un governo a guida Salvini. Con chi in fondo intende stare il Pd renziano al momento non è chiaro. La direzione di domani dovrà sciogliere il dubbio ma l’ex Segretario, che non vuole assolutamente accogliere la proposta di Di Maio, dovrà presentarsi con qualche idea e metterla sul tavolo. Quella di un Governo istituzionale è solo un modo per prendere tempo. Intanto si attende la risposta di Di Maio all’idea di un preincarico a Salvini. Anche il Movimento Cinque Stelle potrebbe appoggiare il leader della Lega, dando la fiducia ma non entrando nel Governo. La partita insomma è aperta, ma il vero snodo è la Direzione del Pd di domani. Tutti attendono infatti quello che succederà.