Roma, domenica 17 maggio 2015 – La Juventus B espugna anche San Siro. Continua la stagione positiva della squadra bianconera che dopo essere passata in finale di Champions League, continua la sua solitaria corsa in campionato, battendo per 2-1 i cugini nerazzurri e complicando loro la strada per l’ingresso in Europa League. Dopo essere andata in svantaggio al 9’ del primo tempo, grazie alla deviazione sotto porta di Icardi – 6 gol in 5 partite contro la Vecchia Signora -, la Juventus ha pareggiato al 41’ con un rigore di Marchisio. L’Inter non ha saputo chiudere la gara nella prima frazione di gioco, pur producendo maggiore pressione e dimostrando che senza 7 titolari e con le distrazioni della prossima finale di Coppa Italia, la squadra Campione d’Italia poteva benissimo essere messa in difficoltà dall’Inter. Sull’1-0 Storari ha negato il gol a Palacio, che da pochi metri, a botta sicura, anticipando Barzagli, si è visto parare un tiro forte e teso. L’attaccante già stava per esultare, ma il portiere di riserva della Vecchia Signora, che giocherebbe come titolare inamovibile in ogni squadra, anche in grandi squadre europee, si è esaltato e ha dato il meglio di sé. Già aveva dimostrato di essere all’altezza della gara, andando a parere una forte conclusione di Mauro Icardi dalla distanza, prima del gol, mentre davvero nulla aveva potuto contro la rete del vantaggio nerazzurro. Il pareggio su rigore è scaturito da un fallo di Vidic su Matri, che aveva recuperato al difensore tre metri di svantaggio, era entrato in area e stava per battere a rete. Fallo e rigore giusto. Un po’ meno l’ammonizione per Vidic, in quanto era un chiaro fallo da ultimo uomo su un’azione pericolosa che poteva tradursi in gol. Sarebbe stato più giusto il rosso. Per la cronaca l’Inter si è vista annullare il gol del 2-0 per un fuorigioco che le telecamere hanno dimostrato non esserci, ma era veramente minimo e difficile da individuare per il guardalinee, perché Brozovic era tenuto in campo in pratica da un piede del difensore che stava salendo.

Il secondo tempo è stato più equilibrato. La Juventus ha coperto meglio di spazi. Nel primo tempo soprattutto era in forte sofferenza Lichtsteiner, forse anche perché dalla sua parte operava, in un centrocampo a tre, Romulo che sta cercando di trovare condizione e forma, persa a causa del lungo infortunio. Con l’ingresso di Ogbonna al suo posto, la difesa a quattro si è sistemata meglio e anche Romulo ha trovato un collocazione migliore nella mediana. Il pareggio forse stava ancora bene all’Inter, che provava a fare gioco ma con meno spazi a disposizione. L’ingresso di Llorente ha dato una mano in copertura e anche nel tenere palla e fare salire la squadra. Matri da questo punto di vista è meno abile nel difendere il pallone. Morata è però stato il vero mattatore della gara. I suoi dribbling, le sue serpentine, la sua capacità di difendere palla, di partire in velocità, di superare l’uomo in corsa sono state fenomenali. Il gol vittoria è stato il suo, su una grossa papera del portiere Handanovic, ma era andato vicino al gol in due occasioni nel secondo tempo. Con il suo acquisto la Juventus si è assicurata per almeno due anni un campionissimo, un top player fantastico che l’anno prossimo potrebbe giocare insieme con Pogba, Tevez, Dybala e forse Cavani. Uno squadrone così farebbe timore anche in campo internazionale. Nel breve e nello scatto Morata ricorda molto Cristiano Ronaldo. Infine la vittoria della Juventus contro l’Inter è stata anche merito di Storari, che nel finale di partita ha sventato con due parate impossibili il gol del pareggio. il numero 12 bianconero si è allungato su tiro a botta sicura di Palacio e rialzandosi è riuscito anche a volare sulla ribattuta di Icardi a porta vuota. Un gesto atletico grande plasticità, efficacia e al limite delle possibilità umane, che ha lasciato a bocca aperta tutto lo stadio. Si è capito allora di che pasta è fatta la Vecchia Signora e della forza delle riserve bianconere, che hanno concorso, quanto i titolari, a far vincere alla Juventus il quarto scudetto consecutivo e si apprestano a tentare di vincere il triplete.

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