Roma, lunedì 2 ottobre 2017 – Prima battuta d’arresto per i bianconeri. Nel posticipo serale di domenica a Bergamo contro una bella Atalanta la Juventus pareggia per 2-2. Si fa rimontare due gol, dopo essere passata in vantaggio. Si vede annullare un gol con la Var, che poteva essere valido, e spreca un rigore con Dybala. Con il pari lascia il Napoli solo in testa alla classifica e si fa acciuffare dall’Inter, ma la squadra e il gioco ci sono. L’Atalanta si conferma una delle più belle squadre del campionato e, nonostante abbia perso contro il Napoli per 3-1 alla seconda giornata, in casa difficilmente regala punti. Sarà dura per tutti vincere a Bergamo. La Juventus invece ha saputo imporsi. Meritava di vincere. È stata raggiunta da due gol occasionali e non ha mai sofferto gli avversari. Anzi ha sempre avuto in mano il gioco. A livello fisico e mentale gli uomini allenati da Allegri ci sono. Certo i padroni di casa in alcuni momenti hanno preso in mano la partita e hanno trovato in Gomez un elemento eccezionale, che ha dato spettacolo più di Dybala, ingabbiato in una morsa di tre o quattro giocatori. I due punti persi daranno meno pressione alla squadra di Allegri, e ne metteranno alla squadra di Sarri, che ha avuto fino ad oggi un percorso più agevole di quello dei bianconeri. Anche se, bisogna ricordarlo, non è lo Scudetto l’obiettivo principe di quest’anno, ma arrivare fino in fondo ancora una volta in Champions, per provare ad alzare quella coppa che sembra sempre scivolare via dalle mani.

Note di merito ce ne sono. La difesa nonostante i due gol incassati ha retto bene. Non è mai stata sotto pressione, grazie al centrocampo imbastito da Allegri con Betancur e Matuidi. L’uruguaiano ha dimostrato di essere un grande giocatore. Appena vent’enne ha retto e governato bene la mediana, proponendosi anche in avanti, bloccando senza paura le folate avversarie e crescendo ancora in personalità. Potrà essere lui la seria alternativa a Khedira e Matuidi, accanto a Pjanic. Inoltre la sua eleganza nelle giocate, il suo piede educato, la sua intraprendenza ne fanno un elemento pericoloso per gli avversari. È uno che non tira dietro la gamba. Entra e contrasta anche fisicamente. Deve solo crescere. E questo lo potrà fare giocando. Bene anche il Pipita Higuain, che torna al gol e pare essersi sbloccato. Un pallone pericolo e un gol. Bene anche Bernardeschi, titolare dal primo minuto. Anche lui in gol e tante giocate di qualità. Non era la gara più semplice per l’esordio da titolare, e lui ha superato la prova. Bene Asamoah e la difesa in generale, anche se sulla destra Lichsteiner appare in una fase involutiva. Chi è mancato è stato Mandzukic nel secondo tempo. Anche se gli è stato negato un gol che non doveva essere annullato. L’arbitro ha voluto pareggiare il conto concedendo un rigore un po’ dubbio, che Dybala lo ha sbagliato. Per il resto ci sta anche di pareggiare a Bergamo contro l’Atalanta di Gasperini, ancora una volta messa bene in campo, volitiva, forte e ben strutturata. Ma anche la Juventus di Allegri ha confermato la sua crescita.

Nessun rimpianto quindi per aver lasciato in testa da soli i partenopei, che del resto si meritano il primato per il gioco che stanno esprimendo e la continuità impressionante. Sarà un Campionato lungo e difficile, giocato sui dettagli e bello fino all’ultimo. Tre o quattro squadre sono attrezzate per arrivare fino alla fine, per cui come dice spesso il tecnico bianconero sarà a marzo che bisognerà stare nel gruppo di testa, per provare a fare la volata finale.