Roma, lunedì 29 gennaio 2017 – Vittoria esterna pesante, come ha detto Allegri, per la Juventus sul campo del Chievo Verona. Nell’anticipo serale di sabato, la Signora vince per 2-0 contro una squadra che si lascia andare a polemiche e falli inutili, terminando la gara in 9. Bianconeri brutti, con un gioco poco brillante, incapaci di far viaggiare veloce la palla, di affondare il dribbling uomo contro uomo (ad eccezione di Douglas Costa), prevedibili e bloccati dalla ragnatela degli avversari, che non hanno quasi mai messo il naso fuori della propria metà campo. Si registrano un tiro verso la porta di Szczesny, di testa e senza pretese, e un contropiede orchestrato bene e sventato dall’estremo difensore bianconero, attento e pronto anche se poco impegnato. Per il resto è stata solo Juventus con la palla al piede, ma senza mai essere davvero pericolosa. In superiorità numerica fin dal 36’ minuto per una doppia ammonizione rimediata da Bastien, che ingenuamente prima commette un brutto fallo da giallo su Asamoah, e poi un minuto dopo lo prende per la maglietta, strattonandolo. Il secondo cartellino è inevitabile a quel punto e Chievo Verona in dieci. Dal canto suo i bianconeri rimediano due ammonizioni inutili. Una lo stesso Asamoah e una Higuain per proteste. Nei dieci minuti finali del primo tempo la Juventus prova a forzare il ritmo e ad andare in gol, inutilmente, perché in 10 il Chievo pensa solo a difendersi, raddoppiando sulle fasce e cercando di evitare che Douglas Costa faccia danni.

Nella ripresa il ritmo dei bianconeri aumenta un po’, ma non arrivano situazioni pericolose. Cross sbagliati, poco movimento degli uomini senza palla e poca fantasia. L’ingresso però di Bernardeschi al posto di Sturaro porta maggiore frescehzza. L’ex Viola si dà fare e riesce ad avviare alcune azioni pericolose. Lui sulla destra e Douglas Costa, stabilmente spostato sulla sinistra, grazie anche al calo di lucidità e di gamba degli uomini di Maran, costringono gli avversari a stare rintanati e coperti nella loro tre quarti. Si capisce quindi che è solo questione di tempo. Intanto arriva anche la seconda espulsione per il gesto delle manette di Cacciatore, il migliore del Chievo, che sulla fascia di competenza per fisicità e attenzione stava contenendo Mandzukic e lo stesso Douglas Costa. Espulsione diretta e padroni di casa in nove uomini. A quel punto la gara è ancora di più a senso unico e grazie ad un imbucata di Bernardeschi, che detta il passaggio in profondità e mette un invitante cross arretrato, Khedira può far partire un bolide che si insacca nella rete avversaria. L’1-0 porta per una sera la Juventus in vetta al Campionato e tranquillizza i tifosi. Prima del secondo gol di Higuain, che interrompe così il digiuno di sette giornate, c’è anche il tempo di registrare un fulmineo contropiede degli uomini di Maran, pericoloso e ben condotto, con un lancio millimetrico di Birsa per Radovanovich, che si era involato tra i due centrali bianconeri, Benatia e Barzagli. Se non fosse stato per l’uscita perfetta e tempestiva di Szczesny, poteva essere la rete del pareggio.

Passato il pericolo, gli ospiti in maglia verde quasi militare hanno ripreso l’assedio ai padroni di casa, che badavano solo ad evitare di prendere altri gol. Anche perché era impossibile per loro riuscire a contrastare la Juventus in 9 contro 11. La squadra di Allegri a quel punto con molta pazienza e con un giro palla alle volte snervante e noioso, per chi ha assistito alla partita, ha creato la sua fitta trama di passaggi per arrivare al gol. Lo ha fatto all’88’ circa con un imbeccata per Higuain che di testa tutto solo davanti alla porta ha ringraziato i compagni e ha segnato la sua decima rete in Campionato. 2-0 tutto sommato meritato, anche se la gara è stata brutta. Quarta vittoria consecutiva senza prendere gol per la Juventus e ancora alcune certezze da registrare per i banconeri. Benatia ha fatto un’altra partita di lusso. Ha chiuso tutti gli spazi e ha dato sicurezza alla linea difensiva. Ottimo Pjanic, anche questa volta non ha perso un pallone e ormai si potrebbe definire l’erede di Pirlo, ma anche di Mascherano. Buona gara del Pipita che è tornato al gol e di Asamoah. Mattatore assoluto Douglas Costa, le cui accelerazioni hanno sempre messo in difficoltà gli avversari. E quando è entrato Bernardeschi la musica è cambiata anche sulla fascia destra. Nel complesso però la squadra è apparsa imballata. Forse i carichi di lavoro per preparare il finale di stagione, che la vede impegnata su tre fronti, sono pesanti e rendono la squadra lenta e imballata.