Roma, Giovedì 24 luglio 2014 – Ancora mercato e ancora le big in grande evidenza. Se la Roma da parte sua ha iniziato la trasferta americana vincendo a Boston contro il Liverpool per 1-0 (in gol Borriello allo scadere), in Italia ha messo a punto un altro grande colpo, ingaggiando Astori e portandolo via alla Lazio. Il centrale difensivo del Cagliari, che doveva essere un perno della difesa di Zeman, lascia dunque la Sardegna e approda alla corte di Garcia. Questo però potrebbe anche essere un preludio all’uscita di Benatia. La Juve invece dopo aver acquistato Pereyra, prova adesso a prendere Romulo. L’acquisto del giocatore con passaporto anche italiano potrebbe essere legato alla cessione di Isla, destinato secondo i soliti rumori della stampa sportiva alla Premier League. Le voci parlano di un acquisto dato quasi per fatto. Inoltre, dopo la perdita di Morata fino a settembre inoltrato, il ragazzino non ha fatto tempo a fare un allenamento con la squadra che si è subito infortunato, la Vecchia Signora parrebbe intenzionata a tornare sul mercato per trovare un altro attaccante. Si parla di Eto’o, svincolato di lusso e abbastanza caro in grado di dare sostanza e esperienza in attacco anche in chiave europea, e di Lukako, giovane di belle speranze ma che finora non ha dimostrato grandi doti se non nei tornei giovanili, dove avrebbe collezionato una media gol impressionante. A parte il fatto che non sempre chi segna a bizzeffe nelle serie cadette mantiene la stessa media anche nei campionati maggiori, il belga potrebbe essere un grosso azzardo, da pagare a peso d’oro visto le richieste del Chelsea. Basterebbe ricordarsi di un certo Bojan, fuoriclasse delle giovanili del Barcellona, oggi quasi del tutto sparito dalla geografia dei giocatori che contano, o di Okaka, attaccante romanista di grandi prospettive quando era nella Primavera, ma che adesso è un giocatore normalizzato con più minuti in panchina che sui campi da gioco.

Sempre i vari rumors e le indiscrezioni della stampa sportiva accreditano la Vecchia Signora come seria pretendente di Shaqiri, esterno di fantasia del Bayern Monaco in rotta con Guardiola. Sul giocatore dovrebbe esserci anche il Milan, che però un esterno già l’ha preso (Menez), mentre un altro lo recupera senz’altro (El Shaarawy). Quindi potrebbe essere la solita operazione di disturbo per far lievitare i prezzi del giocatore e gettare fumo assordante negli occhi di tifosi e in qualche caso anche degli addetti ai lavori meno esperti o meno decisi. In casa Juve comunque continua a tenere banco la telenovela Vidal. Ieri avrebbe dovuto esserci l’incontro tra Marotta e Paratici e i colleghi del Manchester United. Sul piatto ci sono 50 milioni per la società e circa 6 annuali per il giocatore. Una proposta indecente per entrambi i beneficiari e quindi la cosa potrebbe concludersi con la partenza del cileno. A meno che i tifosi e il nuovo allenatore non intervengano a bloccare il passaggio e a frustrare le idee di Van Gaal. Una Juventus con tutti i suoi principali attori sarebbe ancora temibile e competitiva in Campionato. Un centrocampo con Marchisio, Pirlo, Vidal e con Pogba avanzato nel ruolo di rifinitore dietro le due punte sarebbe tra i più forti in Italia, insieme a quello della Roma e del Napoli. La difesa per il momento è quella titolare che lo scorso hanno è risultata essere la meno battuta e l’attacco sarebbe al momento il punto dolente della squadra, non all’altezza di Roma, Napoli e Fiorentina. Questo se Vidal resta.

Anche la decisione di sostituire Isla con Romulo sembra essere un po’ azzardata. Isla lo scorso campionato ha giocato bene quando è stato schierato da Conte. Al mondiale si è comportato bene e comunque era titolare nel Cile che è uscito ai rigori contro il Brasile. Forse la decisione della dirigenza bianconera è un po’ affrettata nell’ottica di fare cassa a tutti i costi. Stessa cosa per quanto riguarda la possibilità di dare via Simone Pepe, si parla per lui di Cesena. È vero che da due anni non gioca, ma oggi Pepe sembra essere un giocatore completamente recuperato, duttile e comunque forte. Può essere impiegato su entrambe le fasce sia come esterno avanzato che arretrato. È un jolly importante che sarebbe un delitto far andare via, anche perché non avendo praticamente mai giocato nelle ultime due stagioni, ed essendo stato uno dei protagonisti assoluti, insieme a Del Piero, del primo scudetto di Antonio Conte, vorrà prendersi la sua rivincita. La squadra quindi a questo punto c’è. Mancherebbe solo un buon difensore e una punta di peso da associare a Tevez, Llorente, Giovinco e Morata (quando si sarà ristabilito). Se fosse un top player sarebbe meglio e allora si potrebbe pensare alla Juventus come una seria pretendente alle prime tre posizioni del campionato. Quest’anno la concorrenza sarà dura e spietata. Roma e Napoli sono più avanti dei bianconeri se non altro perché hanno un impianto di gioco ben rodato e le scelte di mercato sono state funzionali a rinforzare la squadra nell’ottica dello schema di gioco adottato lo scorso anno. In casa bianconera invece l’incognita è Allegri. Non tanto in quanto Allegri, ma perché il tecnico livornese ha deluso nelle ultime due stagioni al Milan proprio sul piano del gioco. Anche se c’è da dire a sua discolpa che i rossoneri erano stati depotenziati da una serie di acquisti non all’altezza e dalla vendita dei pochi campioni che aveva.